Oramai la partita è aperta. Partiamo da quello che è successo mercoledì sui mercati finanziari. Di fatto la borsa ha assorbito in maniera quasi imprevedibile il colpo, chiudendo le contrattazioni con un +1,4%, lo spread è sceso leggermente chiudendo a 311 punti base, mentre il problema grosso e quello che fa veramente preoccupare tutti è stato il clamoroso flop dei Btp Italia. Si è concluso, infatti, in maniera quasi “tragica”, il collocamento dei titoli di stato ai risparmiatori con una raccolta di soli 863 milioni contro l’obiettivo minimo previsto dal Governo di 7-9 miliardi di euro.
Se ne deduce che i risparmiatori italiani sono così impauriti e forse anche attoniti da quanto sta accadendo che preferiscono tenersi i soldi “sotto il materasso”. In questa situazione, l’Istat ha certificato che il Pil continuerà a navigare mestamente intorno all’1%. I dubbi certificati dalla Commissione Ue riguardano il peggioramento del deficit, la situazione del Pil e il fatto che il Paese non avrà alcun vantaggio dalle misure previste; il tutto contornato da dubbi dichiarati sulle stime di crescita, deficit e debito pubblico. Se ne traggono rischi concreti per l’economia italiana, le imprese, i risparmiatori e in ultimo, con il “cerino in mano”, saranno i contribuenti.
Forse il dubbio che aleggia un po’ tra tutti gli economisti è quello che a fare male i conti sia stato il ministro per gli Affari europei Paolo Savona, il quale riteneva di avere più accondiscendenza dalla Ue sulle decisioni attuate dal Governo contando sul fattore psicologico di un “effetto contagio” tra gli altri paesi europei. Ad ora ciò non è accaduto e anzi ci sono state le dichiarazioni, tutt’altro che positive per il Governo Italiano, dell’ungherese Orban e dell’austriaco Kurtz.
Di fatto ci troviamo di fronte all’ applicazione, contro l’Italia, di una procedura sul debito e non solo sul deficit. Ciò porterà, come conseguenza principale, quella di essere costretti per molti anni a subire una stretta e continua vigilanza sui nostri conti pubblici. Analizziamo ora, schematicamente, come si evolveranno le tappe sulla procedura di infrazione. 21/11/2018, la Commissione ha bocciato, rigettandola, la manovra finanziaria dell’Italia con la causale “per deficit eccessivo”; 03/12/2018, i tecnici dell’Ecofin dovranno confermare le valutazioni della Commissione. Nelle giornate del 3 e 4 dicembre saranno i ministri delle finanze a valutare nuovamente il caso Italia; 22/01/2019, inizio della procedura visto che è in questa data che si terrà la riunione di Eurogruppo-Ecofin dove, di fatto, si potrebbe aprire la procedura contro l’Italia; 04/07/2019, seconda raccomandazione: potrebbero venire concessi all’Italia due o tre mesi per correggere i propri conti dopo le nuove indicazioni certificate dall’Ue. Ove non si provvedesse partirebbero nei mesi di ottobre/novembre 2019 le sanzioni contro Roma.