Oggi lunedì 17 dicembre è il giorno di scadenza del saldo Imu-Tasi per l’anno 2018: un countdown per le prossime ore che tiene impegnati milioni di italiani alle prese con l’ultimo giorno disponibile per pagare la tassa-patrimoniale senza incorrere in sanzioni. Secondo i calcoli fatte dal Mef, il saldo porterà nelle casse dei Comuni (e dello Stato, stando alle categorie catastali) circa 10,2 miliardi di euro con un esborso allargato all’interno 2018 di circa 20,4 miliardi di euro. «Entro domani (oggi, ndr) vanno versate Imu e Tasi. Dal 2012, questa mega-patrimoniale ha pesato per 150 miliardi, facendo crollare il valore degli immobili e deprimendo l’immensa economia collegata», spiega il n.1 di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, il quale sottolinea come «bisognerebbe ridurre questo carico. Invece si consente ai Comuni di aumentare le aliquote». Nelle scorse settimane alcuni studi pubblicati dalla Uil avevano permesso di conoscere in Italia quali siano le città più care dove l’Imu-Tasi anche nel 2018 sono costate di più: Roma batte tutti con 2.064 euro di media, mentre Milano insegue con 2.040 euro medi; a Bologna 2.038 euro; a Genova 1.775 euro; a Torino 1.745 euro. Le meno care? Stravince Asti con 580 euro, seguita da Gorizia (582), Catanzaro (659), Crotone (672), Sondrio (674 euro di media).



SALDO IMU-TASI: COSA SUCCEDE SE NON SI PAGA IN TEMPO?

Attenzione però, se per qualsiasi motivo non si riuscisse a pagare in tempo entro la scadenza odierna del saldo Imu-Tasi si incorrerebbe in diverse sanzioni stabilire dalla legge: la multa prevista è pari al 30% della somma non versata (dunque sia se il pagamento non viene effettuato e sia se viene fatto con cifra inferiore a quanto pattuito dal saldo) e si riduce invece al 15% in caso di pagamento effettuato entro i prossimi 90 giorni. Secondo quanto spiega Repubblica Economia, la seconda strada possibile è quella del ravvedimento operoso: si divide in 4 categorie a seconda della tempistica in cui viene effettuato, sprint (entro i 14 giorni), breve (tra il 14esimo e il 30esimo giorno), medio (dal 31esimo al 90esimo giorno post scadenza del saldo) e lungo tra il 91esimo giorno e un anno di distanza dalla scadenza. A seconda delle tempistiche, ovviamente, cambia il tipo di sanzione: 0,1% di sanzione della cifra non pagata con il ravvedimento sprint, 1,5% per quello “breve”, 1,67% per quello “medio” e 3,75% per quello “lungo”.

Leggi anche

Tassa Superbonus casa/ Niente imposte su quella ereditata, le regole (26 ottobre 2024)Canone RAI 2025/ Sconto non approvato in manovra, quanto si paga? (26 ottobre)