La Malesia ha sporto denuncia nei confronti di Goldman Sachs, la banca d’investimento Usa, per il suo presunto ruolo avuto in una frode multimiliardaria legata allo scandalo 1MDB, ovvero al fondo di investimento malese 1Malaysia Development Bhd. La denuncia ha riguardato anche due dipendenti della banca d’investimento statunitense, ovvero Tim Leissner e Ng Chong Hwa, accusati di “false dichiarazioni” rilasciate in merito alle vendite delle obbligazioni del fondo sovrano 1MDB. A darne notizia è il quotidiano economico Il Sole 24 Ore che cita Bloomberg secondo il quale il procuratore generale Tommy Thomas avrebbe già reso note le intenzioni della Malesia in merito alla maxi richiesta di risarcimento per oltre 3 miliardi di dollari che includerebbero anche i 600 milioni di dollari di onorari percepiti da Goldman Sachs per l’operazione del fondo malese. In un comunicato ufficiale Thomas ha commentato: “La frode colpisce il cuore dei nostri mercati dei capitali”. A suo dire, in assenza di un procedimento penale contro gli accusati “l’indebolimento del nostro sistema finanziario e l’integrità del mercato resteranno impuniti”.



MALESIA DENUNCIA GOLDMAN SACHS: IL CASO

Dopo la denuncia sporta dalla Malesia, Goldman Sachs ha replicato tramite il suo portavoce in una mail asserendo che “si difenderà rigorosamente” dalle accuse. Lo stesso portavoce Edward Naylor ha espresso l’assoluta volontà della banca di collaborare con le autorità. La vicenda prende il via dal fondo strategico malesiano 1MDB gestito dal governo del Paese e finito sotto inchiesta per presunta corruzione e riciclaggio. Uno scandalo che quando esplose coinvolse anche il primo ministro Najib Razak. Secondo le accuse, avrebbe stornato in modo irregolare su un conto personale oltre 680 milioni prelevati dal fondo strategico malesiano prima delle elezioni del 2013. Dopo l’inizio del caso, le inchieste coinvolsero anche altri Paesi, dagli Usa alla Svizzera passando per Singapore. Secondo le autorità della Malesia, Goldman Sachs avrebbe truffato gli investitori essendo a conoscenza degli oltre 6 miliardi di dollari raccolti illecitamente nell’ambito di tre operazioni obbligazionarie fatte tra il 2012 e il 2013 per conto di 1MDB.

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