Sono in arrivo le tredicesime per i lavoratori dipendenti e i pensionati italiani. Numericamente, i due gruppi sono quasi equivalenti. Come spiega la Cgia di Mestre, infatti, i pensionati sono 16 milioni e i lavoratori dipendenti circa 17,6 milioni. A livello territoriale, i pensionati sono maggioranza solamente al Sud, dove sono quasi 5 milioni contro i 4,5 milioni di lavoratori. I maggiori percettori di tredicesime si trovano al Nord-Ovest, mentre al Centro ce ne sono di meno. Guardando a livello regionale, la Lombardia, con oltre 6 milioni di percettori, è nettamente al primo posto, con il 18,1% dei percettori. Nessun’altra regione si trova in doppia cifra e bisogna scendere al 9,7% del Lazio (3,2 milioni di percettori) per completare poi il podio con il Veneto (8,7% dei percettori). Sotto l’1% troviamo Basilicata (0,8%), Molise (0,5%) e Valle d’Aosta (0,2%). C’è da tenere presente che i dati utilizzati dalla Cgia di Mestre sono riferiti al 2017. Difficile però che ci siano stati variazioni significativi in grado di cambiare la distribuzione territoriale dei percettori delle tredicesime in modo decisivo.
TREDICESIME, IL PRELIEVO DEL FISCO
Tredicesime in arrivo per molti italiani. Dicembre è infatti il mese in cui si riceve la doppia mensilità sia se si è lavoratori dipendenti che pensionati. Tuttavia, anche lo Stato si prepara a fare festa, perché il fisco incasserà ben 11 miliardi di euro. Il conto è stato fatto dalla Cgia di Mestre: a fronte dei 47 miliardi che 33,7 milioni di italiani riceveranno sotto forma di tredicesima, attraverso le ritenute Irpef, lo Stato ne porterà a casa 11 e quindi l’ammontare netto delle tredicesime sarà di 36 miliardi. Non bisogna poi dimenticare che nel mese di dicembre scadono anche alcune tasse, soprattutto a livello locale. Quindi anche le casse dei comuni sono pronte ad “attingere” dalle tredicesime. La Cgia di Mestre spera ovviamente che parte delle tredicesime finisca anche in acquisti in botteghe artigiani o presso piccoli commercianti, che negli ultimi anni hanno patito un calo notevole del giro di affari nel periodo natalizio.
NIENTE BONUS RENZI
L’Ufficio studi della Cgia di Mestre ricorda anche che nelle tredicesime dei lavoratori dipendenti non ci sarà il “bonus Renzi”, perché non è previsto per la mensilità aggiuntiva. Anzi, potrebbe persino capitare, come in passato, che qualcuno sia costretto a restituire quanto avuto. “Ricordiamo, infatti, che gli 80 euro in più in busta paga spettano per intero a coloro che non superano i 24.600 euro di reddito annuo e in misura minore se lo stesso è compreso tra i 24.600 e i 26.600 mila euro. Pertanto, se nel corso dell’anno sono state superate queste soglie, senza che il datore di lavoro ne abbia tenuto conto, la restituzione di quanto percepito avverrà con la decurtazione della busta paga di dicembre”, si legge nel comunicato della Cgia. Insomma, c’è anche il rischio di una beffa che potrebbe rendere necessario stringere la cinghia attingendo proprio dalla tredicesima.