Quando parla Mario Draghi c’è da drizzare le antenne: perché il presidente della BCE è uomo intelligente e capace, e in materia di economia ha dimostrato di sapere il fatto suo. Ecco perché le sue parole in fatto di Bitcoin, ma più in generale di criptovalute, devono far temere chi nel settore ha investito, magari pesantemente. Draghi, intervenendo all’Europarlamento di Strasburgo, come riporta La Repubblica, mette in guardia da quello che non esita a definire un investimento “ad alto rischio” e “non regolamentato”. Il numero uno dell’Istituto di Francoforte avverte che il lancio di Future sul Bitcoin negli Stati Uniti potrebbe comportare una diffusione di Bitcoin e simili anche nei portafogli delle banche europee, dove a dire il vero – precisa – la BCE non sta “rilevando una detenzione di rilevanza sistemica”. Nel caso in cui la diffusione delle criptovalute dovesse arrivare in Europa, ha spiegato Draghi, a quel punto si tratterebbe di “una cosa che noi dovremo esaminare”.



RISCHIO SPECULATIVO

Ma in che senso il bitcoin è un “asset ad alto rischio” secondo Mario Draghi? Il presidente della Banca Centrale Europea a Strasburgo ha parlato dei rischi rappresentati da un mercato che almeno per il momento non è “regolato”. Ecco perché le criptovalute sono fortemente soggette ad “alta volatilità” e anche al rischio “speculativo”. In questo senso, come sempre dovrebbe accadere quando si tratta di Borsa – ancora di più se si tratta di piccoli investitori – il consiglio è la prudenza. Del resto non sono giorni facili per le criptovalute, che sembrano aver perso l’abbrivio dei primi tempi di diffusione. Bitcoin, ad esempio, è sceso anche sotto la soglia dei 6mila dollari, attestandosi in definitiva ad un ribasso dell’11,3%. “Per ora – ha concluso comunque Draghi – le valute digitali non sono soggette a uno specifico approccio di vigilanza”. 

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