PIAZZA AFFARI, LA CHIUSURA
La Borsa italiana chiude in calo dello 0,49% e sul listino principale troviamo in rialzo A2A (+1,86%), Atlantia (+0,04%), Banca Generali (+0,37%), Bper (+0,29%), Buzzi (+1,14%), Campari (+0,41%), Enel (+1,15%), Ferragamo (+1,36%), Italgas (+0,97%), Leonardo (+2,04%), Moncler (+0,53%), Saipem (+0,22%), Snam (+0,83%), Terna (+1,6%), Ubi Banca (+1,58%), Unicredit (+0,67%) e Unipol (+0,7%). I ribassi più consistenti sono quelli di Banco Bpm (-1,03%), Brembo (-2,3%), Cnh Industrial (-1,33%), Exor (-1,17%), Fca (-2,03%), Ferrari (-1,92%), Generali (-1,12%), Intesa Sanpaolo (-1,16%), Luxottica (-1,08%), Mediobanca (-0,65%), Pirelli (-0,84%), Poste Italiane (-0,82%), Stm (-4,08%), Telecom Italia (-1%), Tenaris (-4,05%) e UnipolSai (-0,82%). Fuori dal listino principale Netweek chiude con un +10,54%, mentre Gruppo Waste Italia cede il 15,18%. Il cambio euro/dollaro si attesta a quota 1,235, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 127 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15:55
La Borsa italiana cede lo 0,3% e sul listino principale troviamo in rialzo A2A (+1%), Atlantia (+0,5%), Banca Generali (+0,1%), Buzzi (+1,6%), Campari (+0,5%), Enel (+1,8%), Ferragamo (+1,7%), Italgas (+0,1%), Leonardo (+2%), Moncler (+0,3%), Saipem (+0,6%), Snam (+1%), Terna (+1,5%), Ubi Banca (+1,1%), Unicredit (+0,5%), Unipol (+0,5%) e Yoox (+0,1%). I ribassi più consistenti sono quelli di Banco Bpm (-1%), Brembo (-2,1%), Cnh Industrial (-1%), Exor (-0,9%), Fca (-2,1%), Ferrari (-1,4%), Fineco (-0,6%), Generali (-1,1%), Intesa Sanpaolo (-1,2%), Luxottica (-1,1%), Pirelli (-1%), Recordati (-0,6%), Stm (-3,3%), Telecom Italia (-0,6%) e Tenaris (-2,7%). Fuori dal listino principale Netweek sale del 10,9%, mentre Gruppo Waste Italia cede il 10,7%. Il cambio euro/dollaro resta sotto quota 1,235, mentre lo spread tra Btp e Bund sale sopra i 130 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 10:20
La Borsa italiana cede l’1,4% e sul listino principale troviamo in rialzo solamente Enel (+0,1%). I ribassi più consistenti sono quelli di Azimut (-1,8%), Banco Bpm (-2,7%), Bper (-1,8%), Brembo (-2,2%), Cnh Industrial (-1,9%), Exor (-2%), Fca (-2,1%), Ferrari (-2,4%), Fineco (-2,2%), Intesa Sanpaolo (-2,3%), Poste Italiane (-1,5%), Stm (-3,7%), Tenaris (-3,5%) e Ubi Banca (-1,5%). Fuori dal listino principale Pininfarina sale del 6,8%, mentre Giglio Group cede il 6,2%. Il cambio euro/dollaro si trova sotto quota 1,235, mentre lo spread tra Btp e Bund sale sopra i 130 punti base.
PIAZZA AFFARI CERCA IL RIMBALZO
Giornata praticamente priva di eventi macroeconomici di rilievo quella di oggi. Da segnalare alle 13:00 un report sulle prospettive economiche da parte dalla Bank ff England. Non sono attese particolari variazioni anche se il comunicato potrebbe dare maggiori informazioni sull’impatto economico per via della Brexit. Alle 13:30 i principali ordinativi di beni durevoli negli Stati Uniti per il mese di febbraio: gli investitori si attendono un incremento dello 0,5%, in miglioramento rispetto alla discesa rilevata nel mese di gennaio. Alle 15:00, invece, una rilevazione dal mercato immobiliare statunitense: la vendita di nuove abitazioni per il mese di febbraio. In questo caso il consensus vede un incremento del 4,4%, un balzo davvero importante rispetto alla diminuzione di quasi otto punti di gennaio. Di certo si vedranno se le decisioni di Trump sui dazi avranno conseguenze.
Ieri è stata una giornata difficile per tutti i mercati europei, iniziata in lieve ribasso, ma Milano si era dimostrata molto resiliente, riuscendo a recuperare la parità. Dopo alcuni dati macroeconomici tedeschi, tuttavia, sono iniziate le vendite che si sono aggravate con l’apertura dei mercati americani e che hanno portato il Ftse Mib a perdere quasi tre punti percentuali. Alla fine Piazza Affari, ha recuperato chiudendo con un ribasso dell’1,85% a quota 22.397 punti. A fare male tutto il comparto bancario. Intesa Sapaolo ha perso l’1,7% mentre Unicredit ha chiuso con un ribasso dell’1,5%. A picco Banca Mps che ha lasciato sul terreno più di cinque punti percentuali. Male anche tutti i titoli legati al settore dell’auto con Fca che era arrivata a cedere oltre il 5% per poi chiudere a – 3,36%. Molto male Tenaris che ha lasciato sul terreno il 6%. Lo spread fra Btp e Bund si è attestato in lieve rialzo a 127 punti base. In diminuzione il rendimento del Btp decennale pari ora all’1,8%.