BCE, LEGGE FORNERO NON SI TOCCA
La Bce svolge un ruolo importante per l’Italia e sulle pensioni ha ribadito una linea che già era stata data evidenziata da Fondo monetario internazionale e Ocse: la Legge Fornero non deve essere toccata. Nell’ultimo bollettino economico, la Banca centrale europea ha infatti ricordato che in Italia, come in altri paesi dell’Eurozona, c’è un forte invecchiamento della popolazione che porterà probabilmente a pressioni al rialzo sulla spesa pubblica per pensioni e assistenza sanitaria. “Molti paesi hanno adottato riforme pensionistiche a seguito della crisi del debito sovrano, benché la rapidità di attuazione di tali riforme sia recentemente diminuita”, ha quindi evidenziato la Bce, facendo un riferimento nemmeno troppo velato all’Italia e al fatto che gli ultimi interventi sulla previdenza hanno aperto dei varchi nell’impianto della riforma delle pensioni del 2011. Dunque i partiti sono stati avvisati: intervenire sulle pensioni può essere rischioso.
LA PREVISIONE DI WEIDMANN
Questo anche perché l’anno prossimo potrebbe venir meno l’azione della Bce che ha finora permesso di tenere basso il costo del debito pubblico. Mario Draghi dovrà infatti lasciare la presidenza dell’Eurotower nel 2019 e secondo le previsioni il suo posto dovrebbe essere preso da Jens Weidmann, attuale numero uno della Bundesbank. Il quale proprio oggi ha detto che l’ipotesi di un rialzo dei tassi già dalla metà del 2019 non è da considerarsi del tutto irrealistica. A suo modo di vedere, infatti, già nel 2020 l’inflazione dovrebbe essere vicina al 2%, in linea con il target della Bce. Per questo il “processo di normalizzazione” delle politiche monetarie dovrebbe “iniziare presto”. Non c’è dubbio che se Weidmann dovesse succedere a Draghi porrebbe fine al Qe e alzerebbe i tassi: questo farebbe aumentare i costi di rifinanziamento del debito pubblico italiano. Che potrebbero essere ancora più alti se aumentasse la spesa pensionistica.