PIAZZA AFFARI, LA CHIUSURA
La Borsa italiana chiude in rialzo dello 0,55% e sul listino principale troviamo in rosso Atlantia (-0,04%), Azimut (-0,74%), Banca Generali (-0,23%), Bper (-0,53%), Brembo (-0,48%), Buzzi (-2,73%), Campari (-0,08%), Cnh Industrial (-0,68%), Exor (-0,35%), Fca (-2,01%), Ferrari (-0,98%), Fineco (-0,9%), Leonardo (-1,26%), Moncler (-0,1%), Prysmian (-0,66%), Saipem (-1,3%), Stm (-5,32%), Tenaris (-1,19%) e Unipol (-0,4%). Yoox chiude invece in pareggio. I rialzi più significativi sono quelli di A2A (+2,41%), Enel (+2,84%), Intesa Sanpaolo (+0,91%), Italgas (+1,48%), Mediaset (+0,6%), Poste Italiane (+1,21%), Recordati (+2,86%), Snam (+4,66%), Telecom Italia (+0,74%), Terna (+0,73%) e Unicredit (+1,02%). Fuori dal listino principale Netweek chiude con un +19,43%, mentre Fincantieri cede il 14,49%. Il cambio euro/dollaro scende a quota 1,235, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 126 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15:10
La Borsa italiana cede lo 0,1% e sul listino principale troviamo in rialzo A2A (+2%), Banca Generali (+0,3%), Enel (+1,8%), Ferragamo (+0,4%), Fineco (+0,2%), Intesa Sanpaolo (+0,1%), Italgas (+1%), Poste Italiane (+0,8%), Recordati (+1,9%), Snam (+2,8%), Terna (+3%), Ubi Banca (+0,2%), Unicredit (+0,8%) e UnipolSai (+0,1%). Generali, invece, si trova in pareggio. I ribassi più ampi sono quelli di Azimut (-1%), Buzzi (-1,5%), Fca (-1,8%), Leonardo (-0,8%), Mediaset (-0,7%), Prysmian (-1,2%), Saipem (-2%), Stm (-5,2%) e Tenaris (-1,3%). Fuori dal listino principale Netweek sale del 18,6%, mentre Fincantieri cede il 10,5%. Il cambio euro/dollaro resta sotto quota 1,24, mentre lo spread tra Btp e Bund si attesta a 128 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 10:15
La Borsa italiana cede l’1% e sul listino principale troviamo in rialzo solamente Enel (+0,1%), Recordati (+0,8%), Snam (+0,4%) e Terna (+0,5%). I ribassi più ampi sono quelli di Azimut (-1,5%), Banco Bpm (-1,2%), Banca Generali (-1%), Bper (-1,6%), Brembo (-1%), Buzzi (-2,1%), Cnh Industrial (-1,4%), Exor (-1,1%), Fca (-2,7%), Ferrari (-2,9%), Fineco (-1,9%), Leonardo (-1,7%), Luxottica (-1,1%), Mediaset (-1,7%), Mediobanca (-1%), Pirelli (-1,1%), Prysmian (-1,7%), Saipem (-2,6%), Stm (-4,9%), Telecom Italia (-1%), Tenaris (-1,6%), Ubi Banca (-1,8%) e Unipol (-1,8%). Fuori dal listino principale Netweek sale dell’8,9%, mentre Fincantieri cede il 10,1%. Il cambio euro/dollaro scende sotto quota 1,24, mentre lo spread tra Btp e Bund sfiora i 130 punti base.
PIAZZA AFFARI ATTENDE DATI DA ITALIA E USA
La giornata macro-economica odierna offre dati che ci riguardano da vicino con il risultato dei nuovi ordinativi industriali e delle vendite industriali nel mese di gennaio sia su base mensile che annua. A metà mattinata si attendono inoltre, sempre in Italia, l’asta dei Btp con scadenza decennale e quinquennale. Nel pomeriggio, ben più importante, è il Pil trimestrale statunitense del quarto trimestre, che gli economisti attendono in crescita del 2,7% rispetto al 2,5% del riferimento precedente. Si preannunciano invariati invece l’indice dei prezzi e la bilancia commerciale, mentre in forte miglioramento si aspettano i contratti pendenti di vendita delle abitazioni nel mese di febbraio. Attesi poi i dati sulle scorte di petrolio Usa.
Ieri Piazza Affari ha chiuso con un +0,9% a 22.209,75 punti ritracciando i massimi della mattinata, che hanno toccato quota 22.394,18 e chiudendo vicino ai minimi di 22.170,51. Segno più per Fca (+1,67%), Ferrari (+2,43%) ed Exor (+2,41%). Ha ripreso fiato anche tutto il comparto bancario, con i rialzi di Ubi Banca (+1,28%), la migliore del comparto, seguita da Banco Bpm, Unicredit e Bper. Debole è invece stata la performance di Mediobanca che ha chiuso in calo dello 0,65%. Leonardo invece ha beneficiato della notizia uscita su una commessa ottenuta in Polonia da 115 milioni di euro e ha fatto registrare un +1,9%. Al di fuori del listino principale si sono fatte notare Unieuro, dopo il miglioramento del rating salito a outperform ottenuto da Mediobanca ed Exprivia, che dopo l’integrazione con Italtel si è collocata tra le prime 5 aziende nel suo settore e punta quota 600 milioni e oltre come fatturato. Lo spread tra Btp e Bund è sceso a 128 punti base.