L’intervento di oggi sul reddito di cittadinanza da parte del presidente dell’Inps Tito Boeri non è molto piaciuto agli esponenti del Movimento 5 Stelle, autori della proposta. Boeri, infatti, ha avanzato dei numeri per parlare della spesa che comporterebbe una proposta simile e che potrebbe essere pari a 35-38 miliardi di euro. Molti di più rispetto alle stime iniziali avanzate dallo stesso M5s tanto da far tuonare il presidente dell’Inps che ha parlato di “cifra molto consistente”. A negare i suoi numeri però, come riporta TgCom24, è stato Lorenzo Fioramonti, indicato da Luigi Di Maio, prima delle elezioni, come futuro ministro allo Sviluppo economico. “Uno dice una cosa, uno ne dice un’altra… il nostro reddito di cittadinanza costa 17 miliardi, due per il sostegno al reddito e due per i centri d’impiego”, ha detto, negando così le cifre precedentemente avanzate da Boeri. Fioramonti ha quindi aggiunto, replicando ancora alle parole del presidente Inps che ha definito il Rei l’unica forma di reddito minimo: “Il Rei non è sufficiente, non fa uno sforzo serio”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
L’INTERVENTO DI BOERI
Dopo le proposte è tempo di pensare concretamente ai numeri: Tito Boeri, presidente dell’Inps, ha preso in mano la questione relativa al reddito di cittadinanza ed ha replicato al Movimento 5 stelle in riferimento alla loro prima proposta elettorale. Boeri, come riporta Il Giornale, ha parlato per mezzo dei numeri ed ha osservato come “Il reddito di cittadinanza, come previsto dal M5S nella sua proposta di legge nella scorsa legislatura potrebbe costare tra i 35 e i 38 miliardi di euro”. L’occasione è stata rappresentata dalla presentazione del primo bilancio del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e di Inps sul reddito di inclusione. A detta del presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, la cifra prevista risulterebbe “molto consistente” oltre che di gran lunga superiore rispetto a quella che era contenuta nella proposta di legge che fu depositata alle Camere nel 2015 e che era pari a 29 miliardi. “Ora abbiamo rifatto queste stime e pensiamo che il costo sarebbe più alto, tra i 35 e i 38 miliardi”, ha dunque osservato Boeri, lasciando intendere una guerra incentrata proprio sui numeri. La cifra stimata sarebbe da interpretare più come una intera manovra finanziaria, ed invece sarebbe relativa solo ad una singola misura.
LA REPLICA DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Dopo le parole di Tito Boeri sul reddito di cittadinanza e sulle cifre stimate, il Movimento 5 Stelle non è certamente rimasto in silenzio ma è intervenuto con una dichiarazione congiunta dei due capigruppo, Giulia Grillo per la Camera e Danilo Toninelli per il Senato. I toni non sono stati affatto pacati: “Basta bugie sul reddito di cittadinanza. L’Istat ha calcolato in 14.9 miliardi di euro la spesa annua, più 2 miliardi d’investimento il primo anno per riformare i centri per l’impiego”, hanno spiegato. Nel suo intervento Boeri aveva definito positivo il fatto di aver parlato di possibili misure pensate per contrastare il problema della povertà in Italia, Paese che rispetto ad altri, a detta del presidente dell’Inps è in ritardo di ben 70 anni. Ad oggi il reddito minimo è ancora agli albori, ma, secondo Boeri, a partire dal prossimo luglio riguarderà 2,5 milioni di persone e 700 mila famiglie.