La crisi di Valtur ha portato all’avvio delle procedure per il licenziamento di 108 dipendenti a tempo indeterminato, cui aggiungere i 123 a tempo determinato. Resteranno chiusi i villaggi vacanze estivi di Capo Rizzuto, Favignana, Ostuni, Porto Rosa, Torre Chia, Simeri, Garden Club Toscana e Colonna Beach. Ovviamente si ferma anche l’attività dei villaggi invernali Pila Marilleva, Sestriere e Principe di Marmolada. Nei giorni scorsi, invece, si è appreso che il Tanka Village aprirà con Alpitour. I vertici del tour operator acquisito dall’Investindustrial di Andrea Bonomi hanno incontrato i sindacati e il ministro Carlo Calenda per fare il punto della situazione. Il ministro ha espresso la contrarietà a una liquidazione con separazione delle attività e dunque resta preferita la possibilità di una vendita in blocco.
VALTUR, VILLAGGI TURISTICI CHIUSI
Questo perché, nell’ottica di Calenda, ci sarebbero maggiori possibilità di mantenere unito il perimetro occupazionale insieme a quello aziendale, dando quindi delle prospettive ai lavoratori. Certo è che l’operazione non sembra semplice, anche perché l’inizio della stagione estiva è ormai vicino. “In tempi brevi le proposte dei privati devono concretizzarsi, perché si apre una fase molto critica perché i villaggi rischiano di non aprire creando un danno enorme ai territori coinvolti”, ha non a caso detto Luca De Zolt della Filcams-Cgil. Il sindacalista ha anche fatto notare che qualcosa non torna nel debito aziendale indicato. “La gestione Bonomi ha commutato tutti i costi delle restituzioni dei villaggi (per 43 milioni di euro), così il debito è aumentato, ed ha ricompreso anche tutti i costi della procedura di liquidazione ed è per questo che si arriva alla cifra spropositata di 120 milioni, in realtà l’indebitamento c’è ma è decisamente più gestibile in caso di vendita”, ha detto.
ATTESA PER I POSSIBILI ACQUIRENTI
Non si dispera tuttavia di poter raggiungere una soluzione che rischia di creare danni occupazionali per circa 1.200 persone, tenendo conto degli stagionali che vengono impiegati sul territorio, stando alle stime dei sindacati. Elena Vanelli della Fisascat-Cisl ha spiegato che il ministero dello Sviluppo economico ha fatto sapere che c’è l’interesse “da parte di alcuni imprenditori a rilevare il soggetto unico e ha sollecitato Valtur a verificare la possibilità di questa strada per mantenere l’integrità del marchio”. Vedremo anche se la Cassa depositi e prestiti avrà un qualche ruolo in questa operazione e se il fatto che si attende la formazione di un nuovo Governo influirà negativamente sulla situazione.