Imu, Tasi, Ici: sigle piccole ma infinitamente antipatiche se lette dal punto di vista del contribuente, che negli ultimi anni ha visto nel Fisco tutto tranne che un amico. E a conforto di questa tesi arriva l’ultimo studio della Cgia di Mestre, che ha valutato l’impatto delle patrimoniali in 45,4 miliardi di euro l’anno. Gli ultimi dati aggiornati, riferiti all’anno 2016, dipingono un quadro allarmante: se si prendono in esame i 25 anni appena trascorsi, infatti, l’incidenza delle imposte patrimoniali sul Pil è raddoppiata, mentre in termini assoluti il gettito è aumentato di cinque volte. La Cgia di Mestre, che ha esaminato 14 differenti imposte patrimoniali, tra cui Ici, Imu, Tasi, canone Rai e bollo auto, ha definito le patrimoniali come imposte che “colpiscono direttamente la capacità contributiva del contribuente senza attendere che si verifichino fatti o atti particolari. Mentre le imposte indirette richiedono, per poter essere applicate, il verificarsi di un determinato evento. L’Iva, ad esempio, si applica quando avviene la cessione di un bene o la prestazione di un servizio”.
LA STANGATA DEL GOVERNO MONTI
Ma quand’è che le imposte patrimoniali hanno iniziato ad affilggere i contribuenti in maniera così importante? La Cgia di Mestre ha evidenziato che nel 2012, a seguito delle misure introdotte dal governo tecnico presieduto da Mario Monti, si è assistito ad un aumento dell’imposizione patrimoniale – rispetto al 2011 – di 12,8 miliardi di euro, per un balzo superiore al 40%. L’anno successivo il contribuente è tornato a respirare temporaneamente grazie all’abolizione dell’Imu sulla prima casa. Per quanto riguarda le imposte sulle successioni e sulla donazioni, l’associazione mestrina ricorda che “sebbene classificate come imposte indirette, vengono considerate come una forma di imposizione patrimoniale, in quanto colpiscono la ricchezza. Si tratta delle uniche imposte indirette che i testi di diritto tributario includono tra le imposte di carattere patrimoniale”. La Cgia di Mestre precisa in ogni caso che “fortunatamente il prelievo complessivo riconducibile alle tasse patrimoniali è in calo”.