Il Fondo Elliott ha diffuso una nota per esprimere il proprio sostegno ad Amos Genish, Ceo dimissionario di Telecom Italia, e al suo piano per Tim, all’inizio di una settimana che terminerà con l’assemblea chiamata a rinnovare il cda dell’azienda di telecomunicazioni. Nella lista del fondo Usa c’è anche Massimo Ferrari, Cfo di Salini Impregilo, che ha spiegato come in Telecom Italia, grazie all’azione di Elliott, ci siano stati dei cambiamenti positivi. Dal suo punto di vista, lo scontro a distanza che c’è stato tra il fondo e Vivendi nelle ultime settimane rappresenta un “normale dibattito tra azionisti, in Salini Impregilo ne abbiamo visti tanti, i toni non sono così aspri”. Parole che sembrano confermare un cambiamento di clima intorno a Tim: niente più scontro, ma normale dibattito. Ferrari ha anche espresso apprezzamento per come ha lavorato finora Amos Genish, che ha anche messo a punto “un piano condiviso da molti azionisti”.
TIM, ELLIOTT SOSTIENE IL PIANO DI GENISH
Nuova puntata nella telenovela su Telecom Italia che vede opporsi Elliott e Vivendi. Con un nota il fondo americano ha infatti espresso il suo pieno supporto ad Amos Genish, amministratore delegato dimissionario di Tim. L’obiettivo di Elliott è infatti “far sì che Genish e la sua suadra di management siano nelle condizioni di massimizzare la creazione di valore derivante dal piano di Tim allineando la società alle best practice internazionali di corporate governance e dotando la società di un board indipendente”. Ragione per cui “Elliott ha proposto una lista di dieci persone indipendenti, altamente qualificate e credibili che condividono la visione di Genish sul futuro di Tim e che sostengono in pieno il business plan di Telecom Italia”. Eppure Genish viene proprio da Vivendi e aveva detto in un’intervista al Sunday Telegraph di ritenere che la lista francese fosse l’unica a sostenere il piano industriale a lungo termine della compagnia telefonica. Oggi invece l’israeliano incassa il supporto di Elliott.
TIM, LA POSIZIONE DI ELLIOTT SUL DIVIDENDO
Elliott ha chiarito anche di non aver alcun piano alternativo a quello attuale di Tim. Il punto è che “la cattiva amministrazione sotto il consiglio controllato da Vivendi ha provocato problemi di governo societario profondamente preoccupanti e uno sconto persistente del titolo. In questo frangente, Elliott ritiene che un Consiglio di amministrazione indipendente sia fondamentale per risolvere questi problemi e massimizzare la creazione di valore per tutti gli azionisti”. Sembra essere piaciuta l’apertura di Genish alla quotazione della rete di Telecom Italia, visto che Elliott proponeva proprio di portarne avanti lo scorporo. Il fondo Usa ritiene anche che Tim possa tornare a livello di investiment grade già quest’anno, di modo da poter tornare a staccare un dividendo. “Con un’adeguata gestione a livello di Consiglio e un Consiglio di amministrazione indipendente altamente qualificato, Elliott ritiene che le prospettive di Tim siano brillanti”, è la conclusione della nota di Elliott, che arriva pochi giorni prima dell’assemblea del 4 maggio in cui si voterà per il nuovo cda.