A seguito dell’ingresso a sorpresa del Governo, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, in Tim ha spiazzato un po’ tutti: l’acquisto del 5% delle azioni al fine di appoggiare il piano varato dal Fondo Elliott pare essere stato ben recepito dai mercati, tanto che nella giornata di oggi il titolo vola in Borsa. A Piazza Affari, infatti, Telecom Italia fa segnare un ottimo +5% e anche gli stesi vertici di Vivendi, almeno in apparenza, paiono aver benedetto l’operazione: “Ogni azionista è benvenuto se porta valore aggiunto” sarebbe la posizione ufficiosa dei vertici del gruppo francese che quindi non vedrebbero nella raccolta delle azioni di Tim da parte di Cdp non viene ravvisata alcuna posizione ostile. Inoltre, nelle ultime ore va registrato anche anche l’intervento di Franco Bernabè, vicepresidente di Telecom Italia, e di alcune sigle sindacali (Sic Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil) che leggono nella vicenda “una prima buona notizia e un presupposto per una ritrovata stabilità della governance di Tim”. A loro dire, infatti, la precedente instabilità e la pesantezza del debito che grava sul gruppo sarebbero stati “il male oscuro” che ha pesantemente condizionato in passato la crescita di Telecom e anche la sua privatizzazione. (agg. R. G. Flore)
BERNABE’ SU CDP: “VEDREMO IN ASSEMBLEA”
Franco Bernabè, vicepresidente di Telecom Italia, non si è mostrato molto preoccupato dalla notizia che la Cassa depositi e prestiti intende acquistare una quota di Tim vicina al 5%. “Ben vengano tutti gli investitori interessati”, ha infatti detto a margine del workshop Ambrosetti di Cernobbio. Intanto Vivendi ha presentato la lista dei dieci candidati per il rinnovo del cda, tra cui c’è Amos Genish, dimissionario amministratore delegato, oltre al Presidente Arnaud de Puyfontaine e allo stesso Bernabè. I sindacati hanno accolto per il momento positivamente la notizie dell’ingresso di Cdp nel capitale di Telecom. Dal loro punto di vista, infatti, “potrebbe costituire il presupposto per una ritrovata stabilità della governance di Tim con risorse adeguate a sviluppare i processi digitali e di innovazione”. Il Fondo Elliott sembra quindi trovare diversi alleati nella sua battaglia contro i francesi. Vedremo come andrà a finire.
CDP ENTRA IN TIM: LA POSIZIONE DI VIVENDI
CDP acqusterà il 5 per cento delle azioni Tim, domani previsto l’ingresso nel capitale secondo quanto annunciato oggi. A disposizione circa sette giorni per procurarsi le azioni di Tim per poter votare sulla revoca dei consiglieri di Vivendi nell’assemblea in programma il prossimo 24 aprile 2018. Una discesa in campo quella di Cdp considerata positiva dagli analisti di Fidentiis, che aggiungono: “Riteniamo che la Cdp dovrebbe decidere di acquistare la sua quota prima del 13 aprile che è la ‘record date’ per l’assemblea in programma del 24 aprile se vuole supportare la richiesta di Elliott di sostituire sei consiglieri”, riporta l’Ansa. Prime reazioni anche da parte dall’ambiente di Bollorè: “Ogni azionista è benvenuto se porta valore aggiunto e l’ingresso della Cdp non viene considerato un’operazione ostile anche perché se lo fosse sarebbe un messaggio negativo per tutti gli investitori stranieri che investono sull’Italia”, la posizione di Vivendi secondo fonti finanziarie riportate dall’Ansa. (Agg. Massimo Balsamo)
SALE A PIAZZA AFFARI
A Piazza Affari Tim fa segnare un rialzo del 3%, superiore a quello del Ftse Mib (+1,6%). A spingere il titolo è l’ipotesi che la Cassa depositi e prestiti entri nell’azionariato di Telecom Italia, con una quota fino al 5%, per appoggiare il piano del Fondo Elliott. La decisione dovrebbe essere presa oggi dal Consiglio di amministrazione di Cdp e il fatto che a riportare la notizia siano tutti i principali quotidiani non fa che pensare che alla fine la società controllata dal Tesoro renderà concreto l’intervento nella compagnia telefonica. In questo modo si renderebbe ancora più evidente la preferenza del Governo italiano per il piano del fondo americano su Tim rispetto alla strategia di Vivendi. Un supporto di non poco conto in vista della prossima assemblea in cui bisognerà eleggere il cda dopo le decadenza dell’attuale board a seguito delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri.
TIM, PRONTO UN INTERVENTO DI CDP
Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, la decisione di far intervenire la Cassa depositi e prestiti sarebbe stata presa martedì a palazzo Chigi, in un incontro cui avrebbero preso parte il Premier Paolo Gentiloni e i ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia, Carlo Calenda e Pier Carlo Padoan. L’operazione sarebbe in qualche modo sostenuta anche dagli altri partiti che hanno ottenuto più voti alle ultime elezioni, in particolare il Movimento 5 Stelle attraverso il deputato Maurizio Buffagni. Dato che il Fondo Elliott rischiava di restare isolato nella presentazione delle liste per il rinnovo del board (visto che non è andato in porto “l’apparentamento” con Assogestioni), il Governo ha deciso di scendere in campo per contrastare Vivendi. Resta da capire se la manovra funzionerà e quali conseguenze avrà.
LA RETE DI TELECOM ITALIA CON OPEN FIBER?
C’è infatti chi non esclude che il fine di questa manovra sia quello di far confluire la rete telefonica di Tim insieme a Open Fiber, società già controllata da Cdp insieme a Enel. Del resto il Fondo Elliott vorrebbe proprio procedere allo scorporo della rete. A quel punto verrebbe creata un’unica grande società di gestione della rete che potrebbe diventare come Terna o Snam (dove però non mancano partecipazioni straniere). Ci si domanda poi cosa deciderà di fare Vivendi, visto che anche quanto è avvenuto sul fronte Mediaset, con l’accordo che la società di Cologno Monzese ha raggiunto con Sky. Bollorè mollerà la presa su entrambe le aziende? Riuscirà comunque a concludere operazioni in guadagno o dovrà lasciare il campo in perdita? Non resta che aspettare le mosse francesi.