La precompilata 2018 è in arrivo. Dal 16 aprile, infatti, sarà disponibile la dichiarazione dei redditi precompilata. L’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che quest’anno saranno caricati quasi un miliardo di dati. Tra questi, per la prima volta, quelli relativi alle spese per gli asili nido. Tra le novità del Modello 730/2018 vi è invece il fatto che coloro che affittano immobili di proprietà per periodi non superiori a 30 giorni possono assoggettare a cedolare secca (15%) i redditi derivanti da tali locazioni, indicando il reddito da canone come reddito diverso nel quadro D del Modello 730/2018. Tuttavia ciò vale per i contratti stipulati a partire dal 1° giugno 2017. L’Agenzia delle entrate ha fatto sapere che il termine di 30 giorni deve essere considerato in relazione a ogni singola pattuizione contrattuale. Nel caso di più contratti stipulati nell’anno tra le stesse parti, si conteranno i giorni complessivi di locazione. Tale agevolazione vale riguarda anche i contratti stipulati con intermediazione di servizi online. La disciplina stabilisce tuttavia che se i contratti di locazione breve sono stati conclusi con l’intervento di soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, anche attraverso la gestione di portali on-line, i canoni di locazione sono assoggettati a una ritenuta del 21% se tali soggetti intervengono anche nel pagamento o incassano i canoni o i corrispettivi derivanti dai contratti di locazione breve. 



PRECOMPILATA E MODELLO 730/2018, I RIMBORSI PER LE SPESE VETERINARIE

Anche le spese veterinarie possono essere detratte dalle tasse: rientrano nell’elenco delle detrazioni fiscali da indicare nel modello 730 per l’anno 2018. Per chi usa la dichiarazione precompilata le spese veterinarie saranno già indicate, ma si può procedere anche in caso di dichiarazione ordinaria o modello Unico. Quali sono le spese veterinarie detraibili? Innanzitutto quelle sostenute per le prestazioni professionali del medico veterinario e per l’acquisto dei farmaci prescritti. Come riportato da La Legge per Tutti, rientrano anche le spese per gli esami di laboratorio eseguiti presso strutture veterinarie, mentre sono esclusi i farmaci senza prescrizione medica veterinaria, i mangimi e i prodotti antiparassitari. La detrazione è esclusa anche per le spese sostenute per animali detenuti a scopo di allevamento, riproduzione o consumo alimentare. Per ottenere la detrazione è indispensabile che l’animale sia posseduto legalmente, cioè che si sia in possesso della documentazione rilasciata dall’Asl o dal medico veterinario in sede di registrazione dell’animale alla relativa anagrafe e contestuale installazione di microchip. Per gli animali per cui non sussiste un obbligo di registrazione, la prova della detenzione legale ai fini dell’esenzione può essere data con il “pet passport” per gatti e furetti, con il certificato di adozione o tramite le fatture d’acquisto dell’animale. (agg. di Silvana Palazzo)



SGRAVI PURE PER I FUNERALI

C’è anche la voce spese funebri all’interno del modello 730 precompilato dell’Agenzia delle Entrate. E sì, perché purtroppo morire presenta i suoi costi…La buona notizia è che queste spese sono comunque scaricabili, come ci ricorda il portale laleggepertutti.it al pari di quelle mediche, sanitarie e relative all’istruzione. Fino al 2016 a beneficiare degli sgravi potevano essere solo: il coniuge; i figli, anche adottivi, e, in loro mancanza, i discendenti prossimi; i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi; gli adottanti; i generi e le nuore; il suocero e la suocera; i fratelli e le sorelle germani o unilaterali, con precedenza dei germani sugli unilaterali. Adesso invece delle detrazioni può beneficiare chiunque abbia provveduto a pagare le spese funebri. Si parla di una detrazione del 19% su un importo non superiore a 1.550 euro per funerale e cioè di 294,50 euro che i contribuenti possono inserire nella dichiarazione dei redditi. (agg. di Dario D’Angelo)



UNIVERSITA’, IL PUNTO SULLE DETRAZIONI

Tra le detrazioni del Modello 730/2018 c’è anche quella relativa alle spese sostenute per l’istruzione a livello universitario. L’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere con un apposito documento che le spese per la frequenza di corsi d’istruzione universitaria presso le università non statali sono detraibili dall’Irpef dovuta entro un limite stabilito annualmente per ciascuna facoltà universitaria in base all’area territoriale e a quella disciplinare. Gli importi massimi detraibili per quest’anno sono gli stessi stabiliti per l’anno scorso e valgono anche nel caso di iscrizione ai corsi di dottorato, di specializzazione e ai master universitari di primo e secondo livello. Ricordiamo quali sono gli importi stabiliti da decreto del Miur del 28 dicembre 2017. Area medica: 3.700 euro al Nord, 2.900 al Centro e 1.800 al Sud e Isole. Area sanitaria: 2.600 euro al Nord, 2.200 al Centro e 1.600 al Sud e Isole. Area scientifico-tecnologica: 3.500 euro al Nord, 2.400 al Centro, 1.600 al Sud e Isole. Area umanistico-sociale: 2.800 euro al Nord, 2.300 al Centro e 1.500 al Sud e Isole. Dottorati, corsi di specializzazione e master: 3.700 euro al Nord, 2.900 al Centro e 1.800 al Sud e Isole. A tali importi va sommato quello relativo alla tassa regionale per il diritto allo studio.

FARMACI E RIMBORSI PER ALIMENTI A FINI MEDICI

Una delle novità nelle detrazioni del Modello 730/2018 riguarda la possibilità di recuperare il 19% di quanto speso per l’acquisto di alimenti a fini medici speciali (nell’ambito delle detrazioni generali per le spese sanitarie, nella parte eccedente i 129,11 euro). Il ministero della Salute ha un apposito registro con i nomi dei prodotti interessati e l’Agenzia delle Entrate ha però chiarito che non possono essere detratti quelli destinati ai lattanti. In generale le spese che non possono essere portate in detrazione (posto che sotto l’importo di 129,11 euro non darebbero diritto ad alcun rimborso) sono quelle in caso di risarcimento per danno a terzi, quelle rimborsate già da enti o casse in virtù di contributi versati dal datore di lavoro, da ente pensionistico o dallo stesso contribuente sulla base di contratti, accordi o regolamenti e che, fino all’importo complessivo di 3.615,20 euro, non hanno contribuito a formare il reddito imponibile di lavoro dipendente.

DETRAZIONI MODELLO 730/2018, ASSICURAZIONI SULLA VITA

Per molti italiani il Modello 730/2018 sarà disponibile la prossima settimana. È infatti dal 15 aprile che l’Agenzia delle Entrate renderà disponibile il modello precompilato, che resterà in lettura fino al 2 maggio. Da quella data si potrà eventualmente modificarlo, integrarlo e ritrasmetterlo. Tra le varie detrazioni ricordiamo esistere quella per le assicurazioni vita e infortuni. Si potrà ottenere un rimborso del 19% del premio versato, con un massimo di cifra detraibile pari a 530 euro. In buona sostanza si potranno detrarre al massimo 100,7 euro. Rispetto al passato si tratta di un notevole abbassamento della soglia del premio, considerando che si arrivava oltre i 1.200 euro, ovvero la conversione dei vecchi 2,5 milioni di lire. Ricordiamo che per quanto riguarda gli investimenti finanziari, spesso gli adempimenti fiscali vengono eseguiti direttamente dall’intermediario che ha i titoli in deposito (per esempio, la banca) se si è scelto il regime amministrato: l’imposta sulle plusvalenze verrà detratta direttamente dal proprio conto, mentre le minusvalenze potranno essere accantonate per andare a diminuire o azzerare le plusvalenze entro quattro anni.

MODELLO 730/2018, LE SCADENZE

È tempo di cominciare a pensare al Modello 730/2018 per la dichiarazione dei redditi, che ormai già da un paio d’anni viene precompilato, già anche con alcune spese segnalate per la detrazione. Tuttavia non sono pochi gli italiani che avendo anche altri tipi di detrazioni da segnalare completano e ritrasmettono il modello precompilato oppure scelgono di affidarsi a Caf e professionisti per cercare anche di non incappare in errori. Ci sono infatti, come sovente capita, alcune novità, come per esempio, la cedolare secca per gli affitti brevi. Rispetto agli altri anni c’è da dire che è stato deciso si da subito di portare al 30 luglio il termine per la presentazione del Modello 730, quando solitamente veniva fissata la scadenza del 30 giugno per poi concedere la proroga di un mese. Ciò non toglie che sarà meglio non aspettare l’ultimo momento per presentare la dichiarazione dei redditi.

MODELLO 730/2018 AL VIA, CHI PUÒ UTILIZZARLO

L’Agenzia delle Entrate ricorda che possono utilizzare il Modello 730/2018 coloro che lo scorso anno hanno percepito: redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente; redditi dei terreni e dei fabbricati; redditi di capitale; redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita Iva; redditi diversi (come redditi di terreni e fabbricati situati all’estero). Tuttavia in alcuni casi i contribuenti che presentano il 730 possono avere la necessità di presentare alcuni quadri del modello Redditi Persone fisiche, il vecchio Modello Unico, in particolare nel caso di redditi di capitale di fonte estera o partecipazioni e investimenti all’estero. Il vantaggio del 730 è che le somme da dare o ricevere dall’Erario vengono trattenute o versate direttamente nella busta paga o nella pensione dei lavoratori/contribuenti.

MODELLO 730/2018 AL VIA, LE NOVITÀ PER LE DETRAZIONI

Come detto, nel modello 730/2018 ci sono delle novità. In particolare Repubblica ricorda che sono state ampliate le percentuali di detrazione per interventi antisismici o di riqualificazione energetica effettuati su parti comuni di edifici condominiali. È stata inoltre portata a 717 euro la soglia limite per la detrazione delle spese di istruzione fino alle superiori, mentre per le agevolazioni relative agli affitti per gli studenti universitari fuori sede c’è stata l’estensione anche all’interno della stessa provincia di residenza, con una riduzione a 50 km nel caso di zone montane o disagiate. Sono state rese detraibili anche le spese per acquisto di alimenti a fini medici speciali, mentre dal 27 dicembre 2017 è fruibile il credito d’imposta per le erogazioni liberali effettuate nei confronti di orchestrali,  teatri,  e dei centri di produzione teatrale e di  danza.