L’aumento dell’1,1% dei prezzi al consumo ha portato ad una variazione degli importi e dei limiti di reddito dell’Assegno al Nucleo Familiare (ANF) rispetto agli ultimi due anni. Comunemente sono chiamati anche assegni familiari, ma tecnicamente sono due misure differenti a sostegno del reddito. Gli ANF sono infatti riservati a lavoratori dipendenti, pensionati e assimilati, mentre gli assegni riguardano tutte le categorie escluse dagli ANF. Per usufruire di questa prestazione, quindi, il reddito non deve superare certi limiti e deve derivare da lavoro dipendente o simili, oppure da NASPI (pensione sociale) o da pensione da lavoro dipendente. Le tabelle per gli assegni familiari sono suddivise in base alla tipologia del nucleo familiare, a sua volta ogni tabella è divisa in base al numero dei componenti del nucleo e, infine, in base agli importi del reddito familiare. (agg. di Silvana Palazzo)
I REDDITI DA CONSIDERARE
L’Inps ha fornito le nuove tabelle relative agli importi degli assegni familiari 2018-2019, che variano in base al numero di componenti del nucleo stesso e del reddito complessivo. Vanno quindi sommati i redditi assoggettabili all’Irpef, al lordo delle detrazioni d’imposta, degli oneri deducibili e delle ritenute erariali. Vanno considerati anche i redditi esenti da imposta o soggetti a ritenuta d’acconto. Devono essere considerati i redditi prodotti nell’anno solare precedente il 1° luglio di ogni anno e che hanno valore fino al 30 giugno dell’anno successivo. Quindi, specifica l’Inps, se la richiesta di assegno per il nucleo familiare riguarda periodi compresi nel primo semestre, ovvero da gennaio a giugno, i redditi da dichiarare sono quelli conseguiti due anni prima. Invece, se i periodi sono compresi nel secondo semestre, da luglio a dicembre, i redditi da dichiarare sono quelli conseguiti nell’anno precedente. Indennità, assegni di mantenimento e Tfr sono tra i redditi che non vanno invece conteggiati.
ASSEGNI FAMILIARI 2018-2019 INPS, LE TABELLE AGGIORNATE
Sugli assegni familiari 2018-2019, l’Inps ha fornito le nuove tabelle che saranno valide dal prossimo 1° luglio indicando quindi i livelli di reddito familiare che saranno considerati validi ai fini dell’erogazione dell’Anf tenendo conto della rivalutazione in base alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, calcolato dall’Istat, intervenuta tra l’anno di riferimento dei redditi per la corresponsione dell’assegno e l’anno immediatamente precedente. Tale variazione è stata tra il 2016 e il 2017 pari all’1,1%. L’Istituto nazionale di previdenza sociale, con la circolare n. 68 diffusa giovedì scorso, ha quindi invitato le strutture territoriali a portare a conoscenza dei datori di lavoro, delle relative associazioni di categoria, dei consulenti del lavoro e degli Enti di Patronato, con ogni possibile sollecitudine, le tabelle che andranno applicate dal 1° luglio fino al 30 giugno dell’anno prossimo.
ASSEGNI FAMILIARI 2018-2019 INPS, GLI IMPORTI SPETTANTI
Dando uno sguardo alle tabelle diffuse dall’Inps, vediamo che chi ha un reddito familiare fino a 14.541,59 euro ha diritto a un assegno che varia da 137,5 euro (nel caso il nucleo familiare sia composto da 3 persone) a 1.368,75 euro (qualora i componenti siano 12). All’alzarsi del reddito familiare scende l’importo dell’Anf, che si riduce, per i nuclei di tre persone, a 12 centesimi per i redditi tra i 71.660,90 e i 71.77,23 euro, per azzerarsi sopra tale soglia. L’azzeramento per i nuclei di 4 componenti arriva sopra i 78.640,85 euro, per i nuclei di 5 persone superati i 91.902,79 euro e per quelli di 6 persone sopra i 94.694,74 euro. L’Inps ricorda che nel caso di nuclei in cui siano presenti anche fratelli e sorelle, l’assegno va ridotto di 10,42 euro per il primo fratello, sorella o nipote presente nel nucleo e di 54,17 euro per ciascuno degli altri eventuali fratelli, sorelle o nipote, qualora si abbia un solo figlio. In caso di componenti in numero superiore a 12, l’importo dell’assegno relativo al nucleo di 7 componenti va aumentato del 15%, nonché di 55 euro per ogni componente oltre il settimo.