CASO MEDIOLANUM, INCHIESTA SULLA SENTENZA PRO BERLUSCONI

Silvio Berlusconi è da poco tornato candidabile, ma potrebbe presto trovarsi nuovamente al centro delle vicende giudiziarie. Secondo quanto riporta Repubblica, infatti, la Procura di Roma sta esaminando la sentenza del Consiglio di Stato sul caso Mediolanum-Fininvest, che ha di fatto consentito all’ex Premier di non cedere le quote detenute dal gruppo di Berlusconi in quello di Ennio Doris. Il Tar del Lazio, infatti, aveva imposto a Berlusconi, dopo la perdita dei requisiti di onorabilità derivante dalla condanna a 4 anni per frode fiscale sui diritti Mediaset, di scendere al 9,9% di Mediolanum, cedendo quindi una quota del 20%. Secondo il quotidiano romano, al momento non ci sono né indagati, né ipotesi di reato e oltretutto sarebbe presi in esame anche altri verdetti. 



CASO MEDIOLANUM, I SOSPETTI IN UNA PERQUISIZIONE

La Guardia di Finanza aveva trovato a casa di Renato Mazzocchi, ex funzionario di palazzo Chigi indagato per riciclaggio, un appunto “in cui c’era scritto che gli «avvocati di B.» hanno incontrato dei soggetti al «Consiglio di Stato». Per gli inquirenti «B.» potrebbe essere Silvio Berlusconi”. Secondo quanto riportato da Repubblica, le Fiamme gialle “avevano sequestrato, sempre nell’abitazione di Mazzocchi, anche dei fogli A4 con nomi di giudici, avvocati, parti in causa, numeri di procedimenti, frecce che collegano un personaggio con un altro, piccoli schemi e una busta zeppa di denaro, 247 mila euro. Soldi nascosti in un soppalco, dentro delle confezioni di spumante, di cui l’ex funzionario non ha mai fornito una origine chiara”. Dunque per il momento ci sarebbe, secondo il quotidiano romano, solamente un’inchiesta avviata. Resta da capire dove porterà.



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