“È concettualmente sbagliato un modello di riforma che potrebbe dare il via al declino della Politica agricola dell’Ue e, in particolare, alla sua dimensione comune. Sbagliato perché comporta rischi inaccettabili, primo fra tutti la ri-nazionalizzazione della PAC che da mezzo secolo rappresenta un modello di crescita del sistema agricolo e alimentare europeo in grado, pur nelle sue diversità, di affrontare e vincere le sfide dei nuovi mercati mondiali”. Così, senza mezzi termini, Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo si è rivolto oggi a Parigi all’Assemblea francese, invitato dalla Commissione per gli affari europei a pronunciarsi sul futuro della PAC, di cui Parigi è da sempre il più fervente sostenitore, e sul progetto di riforma suggerito dalla Commissione Ue. “Predisporre piani nazionali anche per i pagamenti diretti agli agricoltori e per i sostegni settoriali come avanzato dal commissario all’agricoltura Hogan – ha proseguito De Castro – significa potenziali distorsioni della concorrenza e l’affermazione di modelli nazionali se non regionali del sostegno all’agricoltura. E’ il caso dell’Italia dove si corre il rischio di un ulteriore spezzatino delle competenze in materia agricola con piani regionali. Paradossalmente quindi, si rischierebbe un aumento del carico e dell’infrastruttura burocratica mentre abbiamo necessità di una PAC più integrata e più flessibile”. “Non si può – ha concluso De Castro – liquidare con troppa facilità la più grande esperienza di politica sovranazionale della storia dell’Unione. Si rischia di disperdere quella che resta la più importante politica economica, territoriale ed oggi anche ambientale quasi interamente devoluta all’Europa”.



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