Imu e Tasi 2018, scadenza e istruzioni per il pagamento della prima rata. Parliamo dei balzelli che i Comuni fanno più fatica a riscuotere come sottolineato dai colleghi di repubblica.it, un problema che riguarda in particolare il Sud Italia. Nel 2012 si è intrapreso un sentiero di autonomizzazione degli enti locali, con la gestione delle risorse propie che è divenuta centrale. L’agenzia di rating Crif nell’ultimo studio ha evidenziato che in questo Paese c’è una frattura bbastanza marcata: positivo il quadro della regioni del Nord, mentre quelle del Centro-Sud arrancano su percentuali notevolmente più basse. L’unica regione del Sud che ha percentuali simili a quelle del Nord è la Basilicata. Le Regioni che guadagnano la maglia nera in questa speciale classifica sono Sicilia e Calabria. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



LE ESENZIONI DECISE DAI SINGOLI COMUNI

La scadenza per il pagamento Imu e Tasi 2018 si avvicina. Oltre a particolari agevolazioni, vi sono casi di comuni che optano per l’esenzione totale dell’imposta per alcuni specifici casi. Il Comune di Fermo, per esempio, ha deciso che gli immobili danneggiati dai terremoti del 2016 e 2017 possono essere esentati dal pagamento dell’Imu fino alla fino del 2020 o fino al loro ripristino, presentando un’apposita richiesta. Ovviamente l’unità immobiliare in questione deve essere oggetto di un’ordinanza di sgombero, ma occorre anche che ci sia una perizia che attesti il rapporto tra danni e sisma in caso non vi sia la scheda Aedes (Agibilità e danno nell’emergenza sismica) dei tecnici della Protezione civile. C’è tempo fino al 30 giugno per produrre i documenti necessari. Con tutta probabilità quello di Fermo non è l’unico Comune ad aver previsto l’esenzione per gli immobili danneggiati dal sisma in Centro Italia.



IMU E TASI, PERCHÈ SI PAGA LA TASSA SUI SERVIZI INDIVISIBILI

Fra circa venti giorni scadranno l’Imu e la Tasi, due tasse “rognose” che bisognerà pagare entro il 18 giugno 2018, evitando di incorrere in sanzioni varie. L’Imu è decisamente conosciuta, è la tassa sulla casa, mentre la Tasi è più criptica. Cerchiamo di capire meglio questa seconda tassazione e perché dobbiamo pagarla. Innanzittuo, Tasi è l’acronimo di Tassa sui Servizi Indivisibili. Detto così vuol dire poco, ma in poche parole si tratta di un’imposta che noi paghiamo al comune in cui abitiamo, per avere tutti quei servizi che appunto il comune eroga per noi, come ad esempio la pulizia dei marciapiedi, la luce dei lampioni, l’erba nei giardinetti tagliata, le buche delle strade rattoppate, e via dicendo. In poche parole, non è un servizio specifico per qualcuno, bensì, per la collettività, e di conseguenza, tutti lo dobbiamo pagare visto che tutti, anche se spesso e volentieri in maniera indiretta, ne usufruiamo. La Tasi non deve essere pagata da chi possiede la cosiddetta prima casa, ovvero, un’abitazione che è anche quella principale. Mentre va pagata da chi possiede una seconda casa, un negozio, un ufficio, un immobile di impresa e un fabbricato rurale ad uso strumentale. C’è un’eccezione per la prima casa, ovvero, se questa rientra nella categoria di prima casa di lusso: in quel caso va pagata. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



QUANDO E’ DOVUTA

La data cerchiata sul calendario è quella del prossimo 18 giugno: è quello il termine ultimo per il pagamento della prima rata dell’Imu e della TASI. Rispetto a quest’ultima tassa, necessaria a garantire al Comune d’appartenenza la copertura dei costi per i cosiddetti “servizi indivisibili, è bene ricordare che l’imposta si deve versare per qualsiasi immobile utilizzato, ad eccezione dei terreni e delle prime case non di lusso. Come ricorda quifinanza.it, in presenza di immobili affittati con contratto di locazione regolarmente registrato, il pagamento dell’imposta non spetta più al locatario, “a patto che questo adibisca l’immobile a prima casa (in caso contrario, la quota TASI dovuta dall’inquilino varia dal 10 al 30%), ma solo dal proprietario. Paga il proprietario anche in caso di affitti brevi, sotto i 6 mesi. Per gli immobili locati a canone concordato l’aliquota TASI stabilita dal Comune è ridotta del 25%”. La sostanza non cambia anche quando si parla di immobili dati in comodato d’uso ai parenti di primo grado con ISEE inferiore a 15.000 euro. In queste situazioni in cui il proprietario dell’immobile, ovvero il genitore o il figlio, concede in comodato d’uso l’immobile, la base imponibile dell’imposta è ridotta del 50%. (agg. di Dario D’Angelo)

I CASI DI COMPROPRIETA’

Si avvicina la scadenza Imu e Tasi 2018 relativa al pagamento della prima rata. Bisognerà provvedere al versamento entro il 18 giugno ed è bene ricordare che non serve essere proprietario unico di un immobile per essere soggetto all’imposta. Basta infatti trovarsi comproprietario, vuoi per eredità, piuttosto che per scelta di acquisto in multiproprietà, per rientrare tra coloro che devono versare Imu e Tasi. Dunque bisognerà provvedere pro quota al pagamento dell’imposta. Non mancano però enti locali che consentono di effettuare un versamento cumulativo da parte di uno dei proprietari, cosa che può risultare comodo quando in famiglia si ha un immobile ereditato, di modo che sia solo uno dei membri a dover compilare il modulo F24 o il bollettino postale centralizzato. Anche in questo caso, dunque, è bene verificare le disposizioni dei singoli comuni per capire come comportarsi.

IMU E TASI 2018, LA SOGLIA MINIMA PER IL PAGAMENTO

C’è tempo fino al 18 giugno per il pagamento della prima rata di Imu e Tasi 2018. Entro la scadenza, quindi, bisognerà effettuare il versamento di quanto dovuto tramite modello F24 o con lo speciale bollettino postale centralizzato. Va ricordato che il versamento va fatto solo se l’importo  (annuale) dovuto supera i 12 euro. Da tenere presente che gli arrotondamenti si fanno all’euro, per difetto quando si di fronte a un importo che contiene fino a 49 centesimi, per eccesso se invece è superiore. Dunque fino a 12,49 euro non è dovuto alcun importo. Tuttavia questa è la regola generale e ogni Comune ha la facoltà di stabilire un importo minimo diverso. È consigliato pertanto effettuare una verifica. Le banche sono ormai quasi tutte attrezzate per consentire il pagamento del modello F24 anche tramite il servizio di home banking, rendendo quindi anche più semplice il versamento dell’imposta, senza bisogno di recarsi allo sportello.

IMU E TASI 2018, SCADENZA PAGAMENTO PRIMA RATA

Si avvicina la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi e dell’Imu. Solitamente il versamento va fatto entro il 16 giugno, ma dato che tale giorno cade di sabato, la scadenza è per quest’anno spostata al 18 giugno. Il meccanismo di calcolo delle imposte è rimasto invariato, ma potrebbero esserci state delle variazioni per quel che riguarda le aliquote applicate dai singoli comuni, oltre che modifiche intervenute sugli immobili, come per esempio l’attribuzione di una nuova rendita catastale. Dunque la base imponibile resta sempre determinata dalla rendita catastale, rivalutata del 5%, cui poi applicare dei coefficienti moltiplicare che variano a seconda della categoria catastale dell’immobile. Dato che quella di giugno è la rata di acconto, una volta calcolata l’imposta mediante le aliquote applicate dai cui bisognerà versare il 50% dell’importo dovuto, rimandando al 17 dicembre (dato che il 16 è domenica) il saldo finale.

IMU E TASI 2018, LE ALIQUOTE DEI COMUNI

Va ricordato che anche per il 2018 è stato varato il blocco delle aliquote comunali. Tuttavia potrebbero essere variate quelle agevolate, che sono a discrezione delle singole amministrazioni. Dunque ci si potrebbe trovare nella condizione di non avere più diritto a un’aliquota agevolata di cui si è invece usufruito l’anno scorso oppure nella situazione opposta, cioè di rientrare in una nuova casistica di agevolazione. Sarà bene quindi verificare la delibera del comune in merito alle aliquote per avere contezza dell’aliquota di spettanza. Un caso certamente importante in cui dare un’occhiata approfondita alle aliquote comunali è quello relativo alla ripartizione dell’imposta tra proprietario e affittuario di un immobile, anche se da quando l’imposta non si paga più per la prima casa la ripartizione è stata accantonata in molti casi. Da ricordare che Tasi e Imu sono cosa diversa dalla Tari, l’imposta dovuta per lo smaltimento dei rifiuti.