Chi si aspettava una giornata di relativa tregua dai mercati si è dovuto ricredere, tanto che oggi lo spread ha toccato un nuovo mini-record in queste settimane e anche i titoli bancari sono caduti a picco. Insomma, lo stop arrivato ieri da Sergio Mattarella a un esecutivo Lega-M5S e l’annuncio dell’incarico a Carlo Cottarelli, che nel suo breve discorso alla stampa aveva voluto innanzitutto rassicurare la UE e gli investitoti esteri, non ha sortito alcun effetto tanto che il differenziale tra Btp e Bund tedeschi oggi ha fatto segnare quota 233 punti, valore di chiusura della giornata e che non toccava dal 2013. Male anche la Borsa a Piazza Affari, tanto che sul fronte azionario si è registrata una perdita del 2,08% nonostante una apertura in positivo nel corso della mattinata; infine, come detto, malissimo i bancari che sono una sorta di “termometro” dello stato di rischio italiano e che ad un certo punto sono stati sospesi a cause del rischio di eccesso di volatilità. (agg. di R. G. Flore)
DIFFERENZIALE BTP-BUND CRESCE
Il caos politico in Italia mette in fibrillazione i mercati. Lo spread torna a crescere e Piazza Affari è in forte calo. Il rimbalzo dopo lo stop al governo M5s-Lega è durato solo un’ora: colpito dalle vendite sulle banche, l’indice principale della Borsa di Milano è tornato ai minimi da inizio marzo, mentre il differenziale tra i rendimenti di Btp italiani e Bund tedeschi è tornato ai massimi dal 2014. Una pioggia di vendite sui bond italiano, con un vero e proprio sell-off, ha visto lo spread salire di 30 punti base in pochi minuti, arrivando a superare i 230 punti base, ai massimi addirittura della fine del 2013. Il rendimento dei decennali italiani è volato oltre soglia del 2,7%. Il calo registrato dopo le parole di Carlo Cottarelli sulla disciplina di bilancio e l’appartenenza all’Eurozona è solo momentaneo. Come riportato da Repubblica, le reazioni degli analisti convergono nel ritenere che la tensione continuerà a farla da padrona. (agg. di Silvana Palazzo)
SPREAD A 230 PUNTI PER IL CAOS POLITICO
Dopo aver aperto in calo fino a 190 punti base, lo spread torna a salire raggiungendo quota 220. Il fatto che il Governo Conte non si farà non del tutto tranquillizzato i mercati, soprattutto per l’incertezza su quello che accadrà ora. Vero è che Sergio Mattarella ha chiamato Carlo Cottarelli al Colle, ma resta da capire se l’ex commissario alla spending review avrà i numeri per riuscire a formare un governo. Sembra quasi scontata la sfiducia di Lega e Movimento 5 Stelle. E Matteo Salvini ha anche fatto sapere che è pronto a rompere l’alleanza con Silvio Berlusconi se Forza Italia dovesse invece votare la fiducia a un esecutivo guidato dal Professore. Il leader del Carroccio tra l’altro, questa mattina a Radio Capital, intervistato dalla trasmissione Circo Massimo, aveva detto che se lo spread era in calo forse ne saranno stati contenti “gli amici che decidono chi governa e chi non governa”. “A questo punto risparmiamo i soldi per far votare gli italiani e lasciamo decidere cinque persone fra Bruxelles, Berlino e Parigi”, ha aggiunto.
SPREAD, LE TENSIONI ANCHE PER LA SITUAZIONE IN SPAGNA
Tornando all’incertezza politica, che senz’altro agita lo spread, non bisogna dimenticare che la prospettiva del voto anticipato non è affatto da scartare. Solo che arriverebbe in un periodo cruciale per la definizione della Legge di bilancio. Tra l’altro il voto potrebbe premiare proprio Lega e Movimento 5 Stelle, che a quel punto avrebbero ancora i numeri per formare un Governo. E verosimilmente porterebbero avanti le stesse istanze del contratto di Governo che ha allarmato gli investitori e causato il rialzo dello spread nei giorni scorsi. Dunque anche se non ci sarà l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, il fatto che il differenziale tra Btp e Bund resti alto non deve stupire. Anche perché un altro Paese della periferia europea sta attraversando un momento politico critico. Si tratta della Spagna: il Governo di Mariano Rajoy, infatti, è in bilico e si potrebbe tornare al voto.