Si avvicina il 18 giugno, scadenza fissata per il pagamento della prima rata Imu e Tasi 2018. Le aliquote vengono determinate dai singoli comuni, che si occupano anche di riscuotere le imposte. Non sempre con successo. Al Sud in particolare. Affari e Finanza, l’inserto di Repubblica, cita in questo senso i dati dell’agenzia di rating Crif, secondo cui le regioni del Nord Italia hanno una buona capacità di riscossione dei tributi locali, vicina al 100%, mentre al Sud si scende al 93%, con  dati inferiori al 90% in Sicilia e in Calabria. Da un’elaborazione svolta per Repubblica, basati sui bilanci comunali del 2016, “emerge un quadro di capacità di riscossione pressoché totale in Trentino Alto-Adige, Friuli Venezia-Giulia o Valle d’Aosta”. “Nel caso trentino, ad esempio, su una media pro capite di 473 euro accertati ne risultano riscossi 469”, viene aggiunto.



PAGAMENTO TASI E IMU 2018, LE TARIFFE DECISE A MILANO

Si avvicina la scadenza per il pagamento dell’Imu e della Tasi 2018. Entro il 18 giugno, infatti, si dovrà provvedere al versamento della prima rata. Molta attenzione dovrà essere fatta alle decisioni dei singoli comuni su aliquote e agevolazioni relativi a queste due imposte. Il Comune di Milano si è già espresso a febbraio con una delibera del Consiglio comunale riguardante i livelli tariffari di Tasi e Imu per il 2018 inseriti nel piano Iuc (Imposta unica comunale). “Le tariffe Tasi e Imu sul medesimo immobile restano invariate allo 0,08 per cento. Mentre l’aliquota di base Imu resta ferma all’1,06 per cento”, fa sapere palazzo Marino, spiegando anche che è stata “inserita l’esenzione totale della Tasi per gli immobili destinati al servizio di mercato all’ingrosso della città di Milano. Si tratta di immobili iscritti nella categoria catastale D e destinati al servizio di interesse generale di mercato all’ingrosso”.



PAGAMENTO TASI E IMU 2018, I CASI DI ESONERO

Il 18 giugno scade il termine per il pagamento Imu e Tasi 2018 relativo alla prima rata. Non sono pochi i proprietari di terreni e fabbricati chiamati al versamento di queste imposte, che sono simili, avendo la stessa base imponibile. Come ricorda Il Sole 24 Ore, esistono delle particolari esenzioni che fanno sì che non si debba pagare la tassa. Per esempio, sulla prima casa non si paga la Tasi. E l’esonero riguarda anche le fattispecie “assimilate” all’abitazione principale, come la casa coniugale assegnata al coniuge separata, l’abitazione dei cittadini italiani residenti all’estero e gli alloggi sociali. L’Imu sui terreni agricoli viene pagata, invece, solo da quei soggetti che non sono imprenditori agricoli o coltivatori diretti. Sono esentati i terreni montani indicati nella circolare 9/930 o ubicati nelle isole minori o a proprietà collettiva. I fabbricati rurali strumentali non pagano invece l’Imu, ma sono soggetti invece alla Tasi con aliquota ridotta. Cosa che succede anche per quei fabbricati che, in attesa di essere venduti o locati, restano di proprietà dell’impresa che li ha costruiti.



PAGAMENTO TASI E IMU 2018, ESENZIONE SOLO PER UNA PERTINENZA

Oltre che l’esonero per la prima casa, per la Tasi esiste anche una riduzione del 50% in caso di comodato tra parenti di primo grado. La percentuale di riduzione scende al 25% nel caso di immobili locati a canone concordato. Va anche ricordato che l’esenzione per la prima casa consente anche di non pagare l’imposta per le pertinenze, come le cantine e i garage. Tuttavia va tenuto presente che l’esenzione riguarda una sola unità immobiliare per ciascuna della categorie catastali, che nello specifico sono C2 (cantine e soffitte), C6 (autorimesse) e C7 (tettoie). Dunque, qualora si abbiano, per esempio, due box, l’esenzione riguarderà solo uno di essi. Per l’altro, bisognerà invece pagare l’imposta con l’aliquota ordinaria. Sarà quindi opportuno scegliere bene quale delle due unità immobiliari considerare come pertinenza, sapendo che non si pagherà imposta, e quale invece no.