Dopo il no del presidente Mattarella al nascente governo Conte, in particolare il no al professor Savona come ministro per l’Economia, vi sono mille considerazioni da fare e che i politici dei maggiori partiti stanno già facendo. Io però, dopo aver ascoltato le motivazioni di Mattarella, vorrei porre l’accento su alcuni punti in particolare, punti di natura economica citati dallo stesso Capo dello Stato. La prima impressione che ho avuto, dopo le sue parole, è stata di un grande sconcerto, poiché Mattarella ha addotto motivazioni di natura economica (l’aumento dello spread e il calo delle Borse) che possono certamente essere motivo di preoccupazione, ma non fino al punto di negare la formazione di un governo che in parlamento avrebbe certamente avuto la maggioranza. Le motivazioni di tipo economico e finanziario non sono certo di competenza del Presidente della Repubblica. Oltretutto, non essendo la sua materia, rischia di prendere delle cantonate, come in effetti è avvenuto.