Il prossimo 17 luglio a Milano si terrà l’udienza del processo sullo scandalo Mps: oggi Finanza Report spiega che ancora in Fondazione Monte dei Paschi di Siena non si è deciso se presentarsi come parte civile contro la “propria” banca o se invece rimanere in secondo piano. Il tempo è breve e la decisione va presa entro e non oltre il prossimo 15 luglio: ricordiamo che il Gup di Milano ha deciso su istanza della Procura milanese di rinviare a giudizio l’ex presidente, Alessandro Profumo, l’ex amministratore, Fabrizio Viola e anche l’ex presidente del collegio sindacale. Sono tutti accusati di falso nei bilanci e nelle comunicazioni della banca senese per gli anni 2012, 2013 e 2014: Secondo l’accusa, «gli imputati avrebbero manipolato i bilanci nascondendo perdite complessivamente miliardarie della Banca soprattutto in operazioni su derivati». Per capirne di più in merito, i colleghi di Finanza Report oggi hanno raggiunto il portavoce dell’associazione di piccoli azionisti Buongoverno Mps, Maurizio Montigiani: «L’udienza di martedì prossimo è molto importante, poiché è la prima di tipo dibattimentale. Detto questo, non sono così sicuro che la Fondazione si farà parte civile, poiché ai suoi vertici siedono ancora i responsabili nominati sotto i precedenti equilibri politici. La Fondazione oggi conta nell’azionariato di Mps per un solo 0,026% ovvero 39.000 azioni, una quota davvero esigua rispetto al 33-34% di 5-6 anni fa, ma certo sarebbe importante un suo pronunciarsi».



L’INTERVENTO DI BORGHI

Secondo Montigiani, il piano di ristrutturazione di Mps non starebbe andando come sperato in origine: «Basti sapere che il numero dei clienti è valutato attualmente sui 3 milioni e 800.000. Per confronto, nel 2014 se ne sbandieravano 6 milioni, scesi a 5 milioni già nel 2015, mentre a dicembre 2017, poco più di sei mesi fa, erano 3 milioni e 900.000. Anche continuare a chiudere filiali e sportelli è dannoso». In giornata intanto il nuovo Presidente della Commissione Bilancio alla Camera – presente all’assemblea di Abi per la rielezione di Patuelli (qui tutte le novità in merito) – Claudio Borghi (Lega) ha spiegato di non avere «mai incontrato i vertici della banca, non tocca a me. L’idea, che al momento io penso sia corretta, e’ quella di Mps in quanto patrimonio italiano. Se qualcuno ha idee diverse, che pensa possano essere utili, con l’accordo di tutti si puo’ fare tutto», spiega Borghi secondo le news di Radiocor. Infine, sempre secondo il leghista esperto di banche e politiche economiche, «il tema Mps sul contratto di Governo c’è ma come in tutte le cose, se ci sono idee differenti, il contratto di Governo prevede anche come eventualmente modificarlo».

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