E’ crisi buoni pasto in Italia. Diversi lavoratori, a cominciare dai poliziotti, hanno denunciato l’impossibilità di utilizzare i famosi tagliandi per mangiare, perché respinti da molte attività commerciali. Qui Group, colosso genovese dei ticket, si è giustificata dicendo che il problema sta nel ritardo nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, ma il mercato dei buoni resta comunque florido. Fatto sta che il caso dei poliziotti non è l’unico in Italia. Già meno di un mese fa anche i lavoratori della Tim si trovarono impossibilitati ad utilizzati i “voucher” di cui sopra, problema segnalati dai sindacati di categoria. I ticket sono una risorsa molto importante per i lavoratori dipendenti, visto che servono per mangiare a pranzo durante la pausa lavorativa, o eventualmente, per fare la spesa nei supermercati: quindi rappresentano “un’estensione” dello stipendio a volte indispensabile. Speriamo che il problema si risolva il prima possibile. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BUONI PASTO, LA CRISI DI QUI NON SPAVENTA

I buoni pasto rappresentano uno dei benefit in busta paga che molti italiani utilizzano non solo per la pausa pranzo. Nelle ultime settimane si è parlato dei problemi di Qui Group. L’edizione genovese di Repubblica ha infatti riportato la protesta dei poliziotti che si sono visti respingere da alcuni esercenti il pagamento con buoni pasto Qui in quanto verrebbero loro pagati con forti ritardi. Gregorio Fogliani, Presidente del colosso genovese dei ticket restaurant, ha chiarito che la società stessa si trova di fronte al medesimo problema quando ha a che fare con la Pubblica amministrazione. Il problema non riguarda comunque il solo capoluogo ligure, dato che i buoni di Qui Group sono diffusi in tutta Italia. Il Giorno ha raccontato il mese scorso la vicenda di un centro carni di Parabiago, in provincia di Milano, che non viene pagato da un anno.



BUONI PASTO, IL MERCATO EVOLVE

A Business Insider Italia Luca Palermo, amministratore delegato di Endered, la società dei famosi Ticket Restaurant, ha spiegato che nonostante le difficoltà specifiche di un’azienda, “il mercato dei buoni paso è in ottima salute”. “Il nostro è un settore in forte evoluzione, soprattutto tecnologica, ma per nulla in difficoltà. Secondo una ricerca che abbiamo appena condotto per capire il livello di apprezzamento verso lo strumento buono pasto da parte della rete degli esercenti, emerge che si tratta di uno strumento indispensabile per incrementare il giro d’affari del locale”, ha aggiunto. Dunque sembrerebbe che i ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione rischino di creare un grave danno a un’azienda italiana, oltre che disagi ai lavoratori, con in mano buoni pasti che non vengono accettati dagli esercenti.