L’incidente di Bologna, per la sua drammatica dimensione, ha attirato l’attenzione sul tema della sicurezza dei trasporti: molti di coloro che si sono concessi un po’ di vacanza hanno potuto constatare la densa presenza di mezzi pesanti sulle nostre strade e autostrade. Inevitabile che un guasto, un errore, un momento di distrazione possano portare a incidenti che, come nel caso di Bologna, possono avere anche gravissime conseguenze.
Cogliamo quindi l’occasione per prendere le misure di questo problema, per analizzarne alcune cause e per prospettare alcune linee di soluzione.
Sappiamo tutti che in Italia il trasporto terrestre è molto sbilanciato a favore della gomma: per darne una misura precisa dobbiamo prima familiarizzare con una unità di misura. Il trasporto si misura in tonnellate per km; trasportare 10 tonnellate per un chilometro o una tonnellata per dieci chilometri richiedono la stessa quantità di trasporto: 10 ton-km.
Il “Conto Nazionale dei Trasporti” dice che in Italia la ferrovia trasporta 20.072 milioni di tonnellate km, il 13% di quanto trasportato su terra, mentre il rimanente 87% viaggia per strada.
La situazione in Europa è molto più equilibrata: viaggia per strada il 71,7%, con nazioni che utilizzano molto di più la ferrovia, come la Germania, dove viaggia per strada il 64,6% delle merci.
Chiediamoci: il nostro assetto va bene o ci sono motivi per cambiarlo? I mezzi stradali hanno un indubbio vantaggio di flessibilità: partono da dove la merce si trova e vanno fino a dove deve arrivare (door to door si dice in gergo), non sono vincolati agli orari e possono trasportare anche piccole quantità, cosa che si adatta al nostro sistema produttivo fatto di molte piccole imprese. Il trasporto ferroviario invece richiede un’organizzazione molto più complessa: si deve portare la merce in uno scalo merci (che oggi si chiama terminal intermodale), riempire un treno con tante spedizioni che vadano portate tutte in destinazioni che non distino troppo dal terminal intermodale di arrivo del treno. Il treno porta molta più merce, consuma meno energia, inquina di meno ed è più sicuro: detto in termini semplici, il treno costa molto nelle fasi iniziali e terminali del viaggio mentre è molto più efficiente mentre va. Quindi, il treno è conveniente solo per viaggi lunghi.
Ora, in Italia, il 63,9% dei trasporti su strada compiono più di 300 km: abbiamo quindi molto spazio per sviluppare un buon sistema di trasporto ferroviario, che riduce il numero di mezzi pesanti che circolano sulle strade.
Vogliamo vedere un buon esempio? Guardiamo cosa le ferrovie svizzere fanno nel nostro Paese. La Svizzera è storicamente attraversata dalle merci che dall’Italia vanno verso la Germania, il Belgio e l’Olanda e ha, come è noto, una forte sensibilità per gli aspetti ambientali e della qualità della vita. Ha quindi scelto, con due referendum, di darsi un sistema ferroviario moderno, costruendo due lunghe gallerie sotto il Lötchberg e il San Gottardo in modo da evitare le forti pendenze che caratterizzavano le linee ferroviarie costruite nel 1800. Ha poi organizzato dei terminal a Nord (Basilea) e a Sud (Gallarate) in modo da garantirsi la possibilità di caricare e scaricare i treni.
Il risultato? Nel 2017 hanno trasportato tra l’Italia e la Germania quasi 9 milioni di tonnellate di merce che avrebbero richiesto 468mila trasporti stradali. Su questa direttrice, che richiede l’attraversamento delle Alpi e quindi è più difficile per il traffico ferroviario, ben il 71% delle merci viaggia con la ferrovia.
Quali sono i vantaggi di questo parziale riequilibrio? Li accenniamo per ora solo brevemente.
1) Meno traffico pesante sulle strade: un treno che viaggi su una linea ferroviaria moderna può trasportare fino a 1.200 tonnellate di merce: un treno può quindi sostituire fino a 35 mezzi pesanti.
2) Minore consumo di energia: trasportare su strada richiede una quantità di energia 3,4 volte superiore a quella necessaria per trasportare su ferro.
3) Minore inquinamento: limitandoci alle emissioni di CO2, trasportare su strada produce emissioni 9,2 volte superiori a quelle prodotte trasportando su ferro.
4) Minori incidenti: l’Ue calcola che il costo causato dagli incidenti dei mezzi pesanti sulle autostrade sia 3,9 volte maggiore di quello causato dal trasporto ferroviario.
5) Maggiore tutela del lavoro: su questo punto dovremo tornare, ma le condizioni di lavoro nell’autotrasporto, a causa di una concorrenza spesso sleale delle imprese localizzate all’estero, sono sempre meno accettabili in un Paese che vuole dare dignità al lavoro.