Giornata a dir poco movimentata per Atlantia, la holding che controlla Autostrade per l’Italia, il cui titolo in Borsa ha perso oggi il 22,26% quantificabili in una perdita complessiva di 6 miliardi di euro, soldi andati in un fumo in poche ore non solo per le società della controllante, ma anche per gli azionisti che compongono con il flottante il 45% del capitale. Come se non bastasse, ad aggravare la giornata pesante per Atlantia sono arrivate anche le dure accuse di Matteo Salvini, con il ministro dell’Interno che, come riportato da Il Giornale, rispetto al botta e risposta sulla revoca delle concessioni, ha dichiarato:”Atlantia (Autostrade) riesce ancora, con faccia di bronzo incredibile e con morti ancora da riconoscere, a parlare di soldi e di affari, chiedendo altri milioni agli Italiani in caso di revoca della concessione da parte del Governo dopo la strage di Genova”. (agg. di Dario D’Angelo)
ATLANTIA CHIUDE A -22,26%
Atlantia e i singoli titoli legati ad Autostrade per l’Italia fanno scendere, e non di poco, la Borsa italiana nel giorno in cui tutta l’Europa invece guadagna sulla scia dei rinnovati colloqui anti-dazi tra Usa e Cina. Atlantia perde in Borsa il 22,26% sulla scia delle fortissime polemiche dopo il crollo del Ponte Morandi e la prospettiva delle prossime settimane danneggia, di fatto, anche altri titoli del settore: ad esempio quelli legati alla famiglia Gabio, con Astm al -10,5% e Sias al -7,3%. A pagare maggiormente è la famiglia Benetton che con la Sintonia Spa controlla ben il 30,25% della Atlantia, anch’essa mirino “facile” del Governo gialloverde in questi primi giorni post-strage genovese. (agg. di Niccolò Magnani) QUI I DETTAGLI DELLA BORSA: LA CHIUSURA DI OGGI
PIAZZA AFFARI “RICUCE” LE PERDITE
Atlantia in Borsa riduce le perdite al 20,75%, tornando quindi sopra la soglia dei 18 euro ad azione. Restano in ribasso anche Sias (-9,4%) e Astm (-8%). Continuano intanto le dichiarazioni del Governo contro Autostrade per l’Italia. Matteo Salvini ha infatti spiegato che se fosse stato nei vertici dell’azienda avrebbe sospeso il pagamento dei pedaggi in alcune tratte. “In questo momento le ambulanze pagano il pedaggio. Mi aspetto che oggi 16 agosto venga sospeso il pagamento del pedaggio. Quanto meno diano un segnale di buona volontà. Hanno incassato 3,5 miliardi di euro l’anno scorso dai pagamenti del pedaggio, visto il disastro che hanno causato credo che qualche settimana senza pedaggio possano permettersele”. Dichiarazioni che fanno capire che per l’esecutivo la responsabilità di quanto accaduto a Genova è di Autostrade per l’Italia.
CROLLO ATLANTIA IN BORSA
Atlantia crolla in Borsa dopo che è emersa, già ieri, la volontà del Governo di revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia a seguito del crollo del Ponte Morandi. Il titolo della holding che vede tra i suoi principali azionisti Edizione, società della famiglia Benetton, sta infatti cedendo il 26% a Piazza Affari, dopo il calo superiore al 5% fatto registrare martedì. A Milano va male (-8%) anche Sias, altra concessionaria autostradale, così come Astm (-7,5%). Del resto quella del Governo appare come una forte mossa unilaterale che manda un messaggio chiaro al mercato: le concessioni autostradali possono essere messe in discussione. Come sottolinea Atlantia in comunicato, tra l’altro, ciò sta avvenendo “in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell’accaduto”.
ASPI SOLO UNA PARTE DELLA HOLDING
Per quanto, quindi, Autostrade per l’Italia (Aspi) possa essere indennizzata, con “il riconoscimento del valore residuo della concessione”, Autostrade per l’Italia rischia di vedersi tolta la gestione di una parte molto rilevante della rete autostradale del Paese. La concessione, infatti, non riguarda solo il tratto autostradale dove si è verificato il crollo del Ponte Morandi, ma tutte le autostrade che ora sono gestite da Aspi. Ecco quindi spiegata la ragione di un crollo così importante del titolo. Crollo che sarebbe stato sicuramente più ampio se Atlantia non fosse stata una holding che oltre ad Autostrade per l’Italia ha al suo interno Aeroporti di Roma, Telepass, aeroporti sulla Costa Azzurra, autostrade anche in Brasile, India, Cile e Polonia, senza dimenticare che da poco è arrivato il via libera dell’Antitrust Ue all’acquisizione di Abertis, società spagnola che gestisce autostrade in Italia (la Brescia-Padova), Argentina, Portogallo, Francia, Colombia e Porto Rico.