Il rinvio dell’agenzia Moody’s riguardo il nuovo rating da assegnare all’Italia sa tanto di sessione d’esame aperta per il Governo gialloverde. Il Ministro dell’Economia, Tria, ed i due vicepremier Di Maio e Salvini che guideranno la stesura della manovra e ne indicheranno le priorità, sembrano messi sotto la lente d’ingrandimento non solo dell’importante agenzia di rating, ma di tutta l’Europa che vuole capire, attraverso il Def, quali siano le prospettive economiche di un’Italia che ha il compito di mantenere i paletti fissati su Bruxelles, ma che ha visto il Governo porre obiettivi particolarmente ambiziosi, che potrebbero però infliggere nel contempo duri colpi all’austerità, con conseguente reazione degli investitori. Le vacanze stanno per finire  e mesi di fuoco sembrano attendere l’esecutivo dal punto di vista finanziario. (agg. di Fabio Belli)



POCA FIDUCIA SUL DECRETO DIGNITA’

Il giudizio dell’agenzia Moody’s sul rating italiano è stato rinviato: per sapere se dalla revisione deriverà realmente una stima al ribasso bisognerà attendere la nota di aggiornamento al Def, a fine settembre, quando si saprà se le politiche economiche del governo riusciranno a convincere l’istituto americano a non declassare ulteriormente il livello di affidabilità del nostro Paese, attualmente a Baa2. Nessuno si illuda, però, che questa spada di Damocle ancora in bilico voglia significare un’apertura di fiducia senza limiti nei confronti dell’esecutivo. Come riportato da La Repubblica, infatti, Moody’s nella nota in cui ha annunciato il rinvio del giudizio sul rating si è già espressa negativamente sul provvedimento più importante di questi primi mesi di governo, il decreto dignità firmato da Luigi Di Maio, definito “un lieve cambiamento piuttosto che una retromarcia vera e propria rispetto alle precedenti riforme del lavoro”. Secondo Moody’s “le misure approvate riducono la flessibilità ed è improbabile che portino ad un aumento concreto dei contratti a tempo indeterminato”. (agg. di Dario D’Angelo)



MOODY’S RINVIA IL GIUDIZIO SUL RATING

In una nota pubblica attesa da giorni, Moody’s decide.. di non decidere, almeno per ora: l’agenzia di rating Usa, che doveva valutare la situazione italiana per un eventuale declassamento, ha stabilito un rinvio del processo di revisione perché ancora le servono indicazioni, dati e analisi su un periodo più lungo. In fondo, il Governo gialloverde è in sella da soli 70 giorni e il vero primo ostacolo grosso sarà tra qualche mese, in pieno studio della Manovra Economica prima dell’inverno e di fine anno. Pare dunque che la stessa Moody’s abbia deciso di rinviare in autunno – più precisamente a fine ottobre – il giudice sul nostro rating, dopo aver visionato la pubblicazione della nota di aggiornamento al Def: ad oggi l’affidabilità dell’Italia è valutata Baa2 ma il rischio di un declassamento ulteriore per i rischi derivati dalle politiche di spesa del Governo gialloverde è assai presente.



I RISCHI (AL RIBASSO) DEL RATING ITALIANO

«Il prolungamento del processo di revisione» – che ricordiamo è iniziato lo scorso 25 maggio – «mira ad avere una maggiore visibilità sulla direzione delle politiche del Paese. L’agenzia di rating di solito punta a concludere le revisioni di rating entro un periodo di tre mesi», ma in questo caso la revisione va ben oltre visto il piano particolare del nuovo Governo, «il possibile stallo delle riforme strutturali, a cui si aggiunge il rischio che ‘importanti riforme del passato come quella delle pensioni del 2011 o quella del mercato del lavoro del 2015 vengano cancellate». Infine, Moody’s attende il Def che darà una linea un po’ più chiara sul piano strategico-economico del Governo nei prossimi tre anni di crescita economica. Chiarezza fiscale, economica e financo politica: il Governo Conte è sotto l’occhio di osservazione di Moody’s e non solo, con la stessa Bruxelles che “attenziona” da molto vicino le prossime mosse di Roma e del ministro dell’Economia Giovanni Tria.