Il ministro degli Affari Europei Paolo Savona valuta la possibilità di un aiuto da parte della Russia in caso di crisi dello spread in Italia e di mancato intervento da parte della Bce. Lo scrive oggi La Stampa, secondo cui si starebbe pensando a soluzioni alternative “esterne” nel caso in cui Mario Draghi dovesse decidere di non sostenere l’Italia. Per Savona in caso di tempesta dovrebbe essere la Banca Centrale Europea ad aprire il portafoglio, acquistando i titoli italiani. E lo avrebbe detto chiaramente a Draghi nell’incontro a Francoforte, cercando di convincerlo che un attacco speculativo rappresenterebbe un attentato alla stabilità monetaria dell’Eurozona, quindi la mossa sarebbe giustificata. L’alternativa è una garanzia russa, ipotesi che «stiamo esaminando», riporta il quotidiano. Quindi in caso di attacco, potrebbe essere un fondo sovrano di Mosca a tutelarci. Quel che non è però chiaro è perché la Russia, che rifiutò di aiutare la Grecia all’epoca dell’accordo di Atene con l’Ue, dovrebbe aiutare l’Italia.
ATTACCO DEI MERCATI, AIUTO DALLA RUSSIA SENZA LA BCE?
Uno scenario del genere creerebbe «seri problemi di politica estera», dice Paolo Savona, come riportato da La Stampa, secondo cui l’offensiva del mercato creerebbe uno sbilanciamento di liquidità che potrebbe essere rintuzzato dalla Bce o alla peggio dai russi. Ma l’Italia, un Paese occidentale e Stato fondatore dell’Unione Europea, può davvero violare i parametri e poi chiedere aiuto al presidente russo Vladimir Putin? Ci aveva pensato anche Atene per scongiurare l’ombra dell’austerità europea, diventata però inevitabile. Come invece riportato dal Sole 24 Ore, in caso di rischio crisi l’Italia può difendersi chiedendo aiuto all’Esm. Il 10 luglio scorso il ministro degli Affari Europei nell’incontro a Francoforte con Mario Draghi avrebbe anche proposto di modificare lo statuto della Bce per «assegnarle pieno e autonomo esercizio della funzione di lender of last resort» in mancanza del quale «i debiti sovrani restano espostiad attacchi speculativi senza che essa possa agire in contrasto».