Il vicepremier Di Maio si è affidato di nuovo a Facebook per commentare la proposta del Ministro Toninelli di far pagare a società Autostrade la ricostruzione del Ponte Morandi, di cui si dovrebbe però occupare direttamente lo stato. Il Ministro dello Sviluppo Economico ha anzi sottolineato come gli oneri finanziari dovrebbero riguardare anche gli esponenti dei precedenti Governi che hanno gestito in prima persona la concessione affidata ad Autostrade: “Da oggi, con dieci anni di ritardo, tutti gli italiani sanno che la concessione di autostrade ai Benetton è stata un regalo clamoroso che ha consentito loro di fare gli imprenditori non con il loro capitale, ma con quello dei cittadini. Il contratto prevedeva infatti una rendita garantita del 7%: una rendita spropositata! E’ ora che tutti i ministri che hanno autorizzato questa follia paghino di tasca propria. Se chi ha fatto la concessione regalo ad Autostrade e chi non l’ha annullata ha causato un danno alle casse dello Stato sarà denunciato alla Corte dei conti per danno erariale: siamo già al lavoro per questo.” (agg. di Fabio Belli)



MARTINA: “GOVERNO SCIACALLO”

Il Ministro Toninelli torna a parlare dopo l’audizione di ieri alla Camera e accende, di nuovo, la polemica attorno al tema Autostrade-concessioni: secondo il titolare del Mit, infatti, «Autostrade metta i soldi, ma il ponte lo ricostruiamo noi». Lo ha spiegato poco fa a Radio Anch’io, tornando a parlare della costruzione a Genova da approntare al più presto: «Che Autostrade debba ricostruire il ponte è scontato in termini risarcitori ma è altrettanto normale che non possa ricostruire. Sarebbe irrispettoso nei confronti delle famiglie e dei cittadini», ha precisato Toninelli prima di rivelare un accordo su larga scala con i vicepremier Salvini e Di Maio, «ne ho parlato con loro, le nazionalizzazioni non vengono fatte a tappeto. Ci sono casi molto chiari come quello dell’A10 in cui sono stati utilizzati soldi dei contribuenti, dei cittadini italiani per la costruzione di un’importantissima infrastruttura. Nonostante ciò – ha concluso il ministro – è stata affidata ai privati che l’hanno utilizzata per fare immani guadagni per circa 20 anni». Tra i primi a replicare il Segretario del Pd, Maurizio Martina: «i fronte a casi come quello di Genova – afferma Martina – bisogna unire il Paese, non dividerlo. Lo sciacallaggio che è stato fatto su Genova è stato vergognoso. Mi spiace perché il governo non si è dimostrato all’altezza della responsabilità che hanno. Noi possiamo prendere fischi – conclude l’ex Ministro dell’Agricoltura – ma quello che si lascia con i comportamenti del governo è lo strappo con le istituzioni, quello che resta è la diffidenza dei cittadini verso lo Stato». (agg. di Niccolò Magnani)



RIXI: “NAZIONALIZZARE? DIPENDE COME..”

Prosegue il dibattito politico in merito al futuro della tratta autostradale italiana. Dopo il crollo del viadotto Morandi di Genova, lo stato sembrerebbe seriamente intenzionato a revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia, prendendo in gestione le stesse autostrade. Sulla questione sono intervenuti ieri il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, e quello delle infrastrutture Toninelli. Oggi è la volta del vice di Toninelli, Edoardo Rixi, che parlando ai microfoni del quotidiano Il Foglio ha cercato di fare un po’ di chiarezza in merito alla vicenda: «C’è nazionalizzazione e nazionalizzazione e che bisognerà capire che tipo di nazionalizzazione adottare». Quindi Rixi prova a spiegarsi meglio: «Nazionalizzazione può voler dire che le autostrade possono continuare a essere gestite da privati ma gli interventi li fa lo stato trattenendo una parte del pedaggio e può voler dire che diventano completamente pubbliche; può voler dire che la rete deve essere gestita dal pubblico ma il privato potrebbe avere comunque dei diritti concessori, o magari può voler dire che bisogna stabilire un principio per cui nessuno può avere più di una certa parte del totale della rete autostradale». Insomma, il quadro appare ancora molto confuso, e il punto di svolta sembrerebbe essere ben lontano. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IL COMMENTO DI DI MAIO

Luigi Di Maio spinge sulla possibilità che sia Fincantieri a svolgere i lavori di ricostruzione. Secondo il Ministro dei Trasporti nonché vicepremier, in un lungo post su Facebook, si tratta della soluzione migliore per permettere al Governo di svolgere tutto nella maniera migliore, con tutti i dovuti controlli, in un momento delicato non solo per la città di Genova: “Se a questa società (Autostrade, Ndr) stiamo per togliere le concessioni, figurarsi se le faremo ricostruire il ponte. Loro possono, anzi devono metterci i soldi. E’ il minimo che possono fare dopo quello che è successo. A rifare il ponte dovrà essere per me un’azienda di Stato. Fincantieri è un’eccellenza mondiale, possono realizzare il ponte in meno di un anno e lo faranno nel cantiere di Genova così da portare anche lavoro e lustro alla città e ai genovesi che si stanno già rimettendo in piedi ma hanno bisogno di tutto il nostro supporto. Il fatto che sia Fincantieri, con Cassa Depositi e Prestiti, a occuparsi della ricostruzione permetterà allo Stato di avere un controllo molto forte su tutto il processo. Noi vogliamo che questo lavoro sia perfetto e per essere certi che sia così ci prendiamo tutti gli oneri necessari. La responsabilità non ci spaventa, l’irresponsabilità di chi c’era prima invece sì.” (agg. di Fabio Belli)

SCONTRO TRA GOVERNO E COMMISSARIO DI GENOVA

È ancora scontro ma questa volta è il primo, a livello pubblico, tra il Governo e il Commissario di Genova dopo la strage del Ponte Morandi: in pieno caos-attacchi incrociati tra Autostrade e il Mit, il vicepremier Di Maio commenta in un breve tweet quanto aveva detto in conferenza stampa poco fa il Governatore Toti. «Toti vuol far ricostruire il ponte Morandi ad Autostrade? Lo dica alle famiglie delle vittime. A rifare il ponte dovrà essere un’azienda di Stato», scrive il leader M5s che torna a scrivere su Twitter dopo il giorno della tragedia al Ponte Morandi (piccola ma importante nota comunicativa che meriterebbe un approfondimento a sé, ndr). Toti però non ci sta ed è immediata la sua replica, sempre su Twitter, con diretto obiettivo la critica tanto di Di Maio quanto dell’intero Governo: «Caro @luigidimaio, io sto andando avanti spedito per ridare un ponte a #Genova seguendo quanto stabilito dalla legge. Se non vi va bene cambiate la #legge invece di fare polemica. Non eravate per la #legalità? Siete al #Governo…meno parole e almeno qualche fatto». 

TOTI: “AUTOSTRADE ABBATTERÀ IL PONTE E FARÀ LA GRONDA”

Giovanni Toti, Commissario per l’Emergenza del Ponte Morandi, ha fatto sapere in conferenza stampa sugli aggiornamenti da Genova che «Chi deve buttare giù il ponte, presentare il progetto, ricostruire e pagare il conto al momento è Società Autostrade. Siamo un Stato di diritto: il nostro interlocutore per la ricostruzione è la concessionaria». Non solo, sempre secondo il Governatore ligure, «il piano di costruzione della Gronda di Genova Ponente da parte di Società Autostrade resta quello previsto prima del crollo del ponte Morandi». Intanto Luigi Di Maio su Facebook rilancia la polemica contro Autostrade per l’Italia, sulla scia di quanto detto da Toninelli in audizione alla Camera: «Oggi Autostrade, con un ritardo di dieci anni, si vanta di aver dato il via libera alla pubblicazione della convenzione con il Ministero dei Trasporti. Bella forza! Nel giro di un pochi giorni sarebbe stata comunque pubblicata da Danilo Toninelli, nonostante la diffida a farlo che era arrivata proprio da parte del gruppo controllato dai Benetton. Non so cosa abbia pubblicato Autostrade so che di quelli che dicevano che il ponte Morandi era sicuro e che non hanno adempiuto alle manutenzioni che dovevano fare non ci si può fidare». (agg. di Niccolò Magnani)

MIT, “STOP BANCHETTI PRIVATI”

Un intervento molto lungo e fatto di diversi passaggi-chiave, richiesto peraltro a gran voce delle opposizioni negli ultimi giorni e che arriva a poche ore di distanza dalla desecretazione, avvenuta nel corso della mattinata da parte della stessa società Autostrade per l’Italia, del testo della convenzione: era atteso oggi al varco Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per riferire per la prima volta alla Camera sulla tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova, facendo il punto su diverse questioni tra cui appunto la revoca della concessione alla società controllata da Atlantia e per rispondere anche ad alcune critiche sulla gestione del caso da parte dello stesso titolare del dicastero. “Un effetto dell’azione del Governo, dopo 20 anni di segreti e di omissis” è stato il commento di Toninelli a quello che, per lui, è stata solamente una scelta tardiva da parte dei vertici di Autostrade, passando poi al contrattacco e facendo rilevare che gli investimenti della società erano calati nel tempo. “Stop emergenze” è stato l’altro passaggio saliente dato che, a detta del Ministro, nel corso delle precedenti legislature si è assistito a una sorta di “banchetto de privati” a partire dal Governo D’Alema, per passare a un nuovo modello, mutato da quelli esteri, che funzioni meglio. Poi l’affondo: “Il crollo di Genova non è dovuto a una tragica casualità, ma conferma drammaticamente quello che questo Governo e questo Ministero hanno sostenuto fin dal loro insediamento” aggiungendo anche che la vera, grande opera di cui ha bisogno l’Italia è un “organico piano di manutenzione ordinaria e straordinaria”. (agg. di R. G. Flore)

“RIBALTIAMO LE CONCESSIONI”

«Bisogna smettere di inseguire le emergenze e programmare gli interventi per evitare che accadano eventi come il crollo del ponte», ha esordito il Ministro Toninelli nella Sala del Mappamondo, attaccando una volta di più il board di Autostrade per l’Italia. Secondo il titolare delle Infrastrutture, la tragedia di Genova «poteva essere evitata. Non è una casualità» e per confermare la propria posizione, Toninelli sciorina alcuni dati che “inchioderebbero” le responsabilità di Aspi (ma che andranno tutti verificati, con diritto di replica ovvio ad Atlantia): «dei sette miliardi di euro dei profitti, 5,7 derivano dai pedaggi autostradali. Allo Stato sono tornati appena 841 milioni. Nel frattempo, dati del mio ministero, gli investimenti sono calati del 20% rispetto al 2015 e per la manutenzione si sono spesi appena 646 milioni, il 7% in meno rispetto all’anno prima» attacca il Ministro dei Trasporti. Calano investimenti e manutenzione, si alzano i profitti: con questo slogan dalla Camera sta continuando ancora in questi minuti l’attacco di Toninelli ad Aspi, appena dopo aver spiegato che sul fronte convenzioni e concessioni «questo governo farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni e degli obblighi convenzionali, valutando di volta in volta se l’interesse pubblico sia meglio tutelato da forme di nazionalizzazione oppure dalla rinegoziazione dei contratti in essere in modo che siano meno sbilanciati a favore dei concessionari». (agg. di Niccolò Magnani)

“20 ANNI DI SEGRETI”

In questi minuti il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli sta parlando alla Camera in merito al crollo del ponte Morandi di Genova. Società Autostrade ha pubblicato la Convenzione “come risposta alle polemiche”, ma il ministro pentastellato ha replicato tramite la sua pagina Facebook: “Ecco gli effetti dell’azione politica del Governo del cambiamento. Dopo quasi 20 anni dalla privatizzazione, dopo 20 anni di segreti e di omissis, Autostrade per l’Italia dice improvvisamente di voler fare trasparenza cercando di far apparire il proprio gesto come spontaneo e dettato da un autonomo desiderio di venire incontro all’interesse pubblico”. Continua Danilo Toninelli: “Peccato che già venerdì scorso, come testimoniato dalla lettera allegata qui sotto, io avessi dato mandato alla dirigenza del Mit di tirare fuori tutti gli atti, gli allegati e il Piano finanziario connessi alla convenzione. E ciò malgrado le fortissime pressioni interne ed esterne in senso contrario che stavo subendo e continuo a subire, compresa la diffida inviata a suo tempo da Autostrade per l’Italia a pubblicare tutto”. Infine conclude: “L’ho fatto in modo da dare davvero trasparenza all’opinione pubblica sui numeri grazie ai quali i padroni delle autostrade si sono arricchiti gestendo beni che appartengono a tutti noi. E vi dico di più: nelle prossime ore saranno via via online sul sito del ministero tutti gli atti delle altre convenzioni”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo) QUI LA VIDEO DIRETTA STREAMING DI TONINELLI ALLA CAMERA (dalle ore 15)

TONINELLI PARLA ALLA CAMERA

Alle 15 il Ministro Toninelli presso la Sala del Mappamondo alla Camera riferirà sul crollo del ponte Morandi a Genova davanti alle commissioni Ambiente riunite di Senato e Montecitorio (qui sotto il video in diretta streaming, ndr): la “mossa” di Autostrade è ovviamente stata pensata proprio per “anticipare” le possibili polemiche che potrebbero fuoriuscire in merito alle già predette accuse lanciate dal Governo contro Aspi nei giorni immediati dopo la tragedia di Genova. Particolare e inusuale è stata la scelta di desecretare documenti ufficiali che ad esempio lo stesso Mit non aveva voluto-potuto nei giorni scorsi. Intanto sul fronte indagini, proseguono i controlli e le investigazioni della Procura genovese con lo stesso pm Cozzi che ha garantito «non vi è alcun contrasto sulle attività che verranno svolte e anche rapidamente, c’è piena collaborazione con l’amministrazione» che da giorni spinge per la demolizione del viadotto.  (agg. di Niccolò Magnani) 

AUTOSTRADE PER L’ITALIA, IL TESTO DELLA CONVENZIONE

Autostrade per l’Italia ha preso una decisione importante: ha pubblicato sul suo sito il testo, comprensivo di tutti gli allegati, della convenzione stipulata con l’Anas. Di fatto ci sono quindi tutti gli elementi, anche quello che erano coperti dal segreto di stato, disponibili in rete. “Per rispondere alle polemiche e alle strumentalizzazioni che dominano il dibattito pubblico sul tema, Autostrade per l’Italia rende pubblico e accessibile a tutti i cittadini il testo della Convenzione in essere con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (allora Anas) approvata unitamente agli allegati dalla legge n. 101 del 2008, nonché i successivi Atti aggiuntivi e relativi Allegati”, fa sapere la società del gruppo Atlantia, che vuole quindi fare chiarezza sui termini della concessione in essere e che in questi giorni è oggetto di valutazioni da parte del Governo.

L’ATTESA PER LE PAROLE DI TONINELLI

“La gran parte di questi documenti era stata già pubblicata sul sito web del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 2 febbraio 2018, mentre la totalità dei documenti stessi era stata già resa disponibile nella scorsa legislatura (maggio 2017) ai membri della Commissione Lavori Pubblici del Senato per consultazione. È importante sottolineare che nessuna norma interna o prassi internazionale prevede la pubblicazione di tali documenti relativi alle concessioni autostradali. Ciò anche per assicurare parità di condizioni sul mercato tra i vari operatori del settore, anche per il caso di nuove procedure di affidamento”, si legge ancora sul comunicato di Aspi. Non è certamente casuale la scelta di pubblicare questi documenti nel giorno in cui Danilo Toninelli riferirà al Senato sul crollo del Ponte Morandi.

VIDEO DIRETTA STREAMING, TONINELLI PARLA ALLA CAMERA