SALVINI: SARÀ NELLA MANOVRA
Matteo Salvini ribadisce la volontà di varare la riforma delle pensioni nella Legge di bilancio. Intervenendo alla Festa nazionale della Lega Romagna, in corso a Cervia, il vicepremier ha spiegato che se qualcuno all’estero ritiene che la manovra così come la vuole il Governo non si possa fare, dovrà farsene una ragione, perché passi indietro non ne verranno fatti. Il ministro dell’Interno ha quindi spiegato che la priorità nella Legge di bilancio verrà data alla riduzione delle tasse, alla revisione della Legge Fornero, allo stralcio delle cartelle fiscali di Equitalia e al pagamento dei debiti che la Pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese e dei cittadini. Nessuna menzione al reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, che difficilmente non dovrebbe rientrare tra gli interventi prioritari della manovra.
PER QUOTA 100 NON ESCLUSO PALETTO A 65 ANNI
Oggi il Governo ha fatto un punto in vista della Legge di bilancio che dovrà varare in autunno e che, secondo le previsioni, dovrà contenere anche la riforma delle pensioni. Secondo quanto riporta il sito di Ipsoa, gli “interventi maggiormente accreditati di essere introdotti” sono la Quota 100 e la Quota 41. La prima dovrebbe prevedere un requisito anagrafico minimo di 64 anni (con conseguente anzianità contributiva minima di 36 anni), ma non si esclude la possibilità di alzare l’età minima a 65 anni (facendo scendere a 35 anni l’anzianità contributiva richiesta). Viene anche ricordato che nelle ultime settimane si è parlato della possibilità di introdurre un bonus per incentivare i lavoratori a non andare in pensione anche se hanno raggiunto i requisiti richiesti. Un incentivo che potrebbe arrivare anche al 30% del proprio stipendio.
ESODATI INSODDISFATTI DA CGIL E UIL
Dal Comitato esodati licenziati e cessati non c’è soddisfazione per quanto hanno dichiarato Roberto Ghiselli e Domenico Proietti, perché “il sindacato continua imperterrito a vedere gli esodati come un vulnus tra tanti pur serissimi vulnus e NON il dramma sociale che si è trascinato fino ad ora”, sia “per l’inefficacia dei governi passati” che “per la non forte determinata ferma impostazione sindacale”, scrive Elide Alboni sulla pagina Facebook del Comitato stesso. Continua quindi a essere forte la richiesta di un intervento urgente, prima della Legge di bilancio, per varare la nona salvaguardia degli esodati e risolvere un problema molto concreto e vivo per circa 6.000 persone, rimaste senza lavoro e senza la possibilità di poter accedere alla pensione, se non con il protrarsi di un’attesa che in taluni casi ha già superato i sei anni.
RIFORMA PENSIONI, CGIL E UIL SUGLI ESODATI
Per chiedere di riaprire urgentemente il tavolo relativo alla riforma delle pensioni Cgil, Cisl e Uil hanno scritto a Luigi Di Maio, dopo che il Comitato esodati licenziati e cessati è rimasto deluso per la mancanza di ogni riferimento alla nona salvaguardia degli esodati. Pensionipertutti.it ha quindi deciso di dare ai sindacati la possibilità di spiegare la loro posizione sul tema. Roberto Ghiselli ha evidenziato che “la lettera inviata al Ministro non elenca nessuno dei temi più importanti da trattare in questa fase (ad esempio, oltre la salvaguardia, le problematiche delle donne, dei giovani, la flessibilità in uscita, i 41 anni, la previdenza complementare), perché sono temi già contenuti ed elencati nella Piattaforma sindacale e sono legati alla discussione che ha come traguardo la prossima legge finanziaria”.
Per il Segretario confederale della Cgil conta quindi quello che è contenuto nella piattaforma sindacale unitaria, “compresa la richiesta di una soluzione definitiva per gli esodati, problema che abbiamo richiamato in ogni circostanza”. Domenico Proietti ha voluto sottolineare, invece, che il sindacato si è sempre impegnato per il completamento delle salvaguardie per gli esodati. “Il sindacato ha ben presente la globalità dei temi previdenziali da trattare. Per questo abbiamo chiesto un incontro al ministro del Lavoro, perché è giunta l’ora di passare dalle parole ai fatti. Bisogna continuare a modificare alle fondamenta la legge Fornero come si è cominciato a fare negli ultimi due anni grazie all’azione di mobilitazione e di proposta di tutto il sindacato”, ha detto il Segretario confederale della Uil.