Sono 400 gli ingegneri impegnati sul progetto e 2 miliardi di sterline i soldi investiti. In tutto è prevista la spesa complessiva di 200 milioni di sterline. Non è chiaro però se le auto elettriche saranno prodotte nel Regno Unito o altrove, già nel 2002 Dyson aveva demoralizzato in Malesia una fabbrica di aspirapolvere licenziando 560 dipendenti inglesi. Al momento la produzione di elettrodomestici impiega 12mila lavoratori tra cui 4500 ingegneri, con un profitto di 800 milioni l’anno. Ma i dipendenti inglesi sono circa 4800 (Agg. Paolo Vites)



IL PROTOTIPO DI DYSON

Ce la farà James Dyson a vincere la sfida più difficile e a rivoluzionare il mercato delle auto elettriche? A dare la risposta sarà soltanto il tempo, ma è la storia dell’uomo dell’aspirapolvere a lasciare ben sperare tutti i suoi tifosi. Come ricorda Il Post, infatti, Dyson viene considerato “un maniaco del controllo ossessionato dalla precisione”. Ed è proprio grazie a queste sue caratteristiche che diversi anni fa riuscì a sfondare.  Dyson era infatti convinto che si potesse realizzare un aspirapolvere migliore di quelli in circolazione, che si caratterizzavano per la perdita di potenza di aspirazione in concomitanza col riempimento del sacchetto. Dyson si mise allora a lavorare nel garage di casa sua e produsse 5.127 diversi prototipi prima basato anche sui ricavi derivanti dalla vendita dei sacchetti, quell’invenzione non venne ritenuta interessante. Dyson si arrese? Macché: decise allora di mettersi in proprio, fondò nel 1991 l’azienda che porta il suo nome, produsse il suo aspirapolvere e divenne…James Dyson. (agg. di Dario D’Angelo)



LA SFIDA CON TESLA DI ELON MUSK

Dyson, la nota azienda di elettrodomestici, ha deciso di lanciarsi nel mercato delle auto elettriche. L’inventore dell’aspirapolvere senza sacchetto, James Dyson, ha delineato il piano strategico per lo sviluppo di un’automobile elettrica da lanciare entro il 2020. L’obiettivo è che sia pronta per quell’anno per i test su strada, con l’arrivo sul mercato l’anno successivo. L’azienda disporrà di un team di 400 ingegneri. Proprio sulla propria esperienza ingegneristica punta Dyson, che vuole inserirsi nel settore automobilistico globale. C’è anche in cantiere l’idea di costruire vicino all’ex aeroporto della Seconda Guerra Mondiale nel Wiltshire, dove sorgerà la struttura per le prove, un complesso di edifici in grado di ospitare oltre duemila persona. Le auto potranno essere provate su oltre 16 chilometri di piste. Secondo quanto riportato da Bbc News, le nuove auto potrebbero fare concorrenza alla Tesla di Elon Musk, non a Toyota e Volkswagen, perché dovrebbero essere destinate alla fascia alta del mercato. (agg. di Silvana Palazzo)



DYSON, AUTO ELETTRICHE DOPO GLI ASPIRAPOLVERE

Si chiama James Dyson e al suo nome siamo abituati ad associare la nota azienda di aspirapolvere che a 27 anni dalla sua fondazione rappresenta una delle società più ricche e innovative del Regno Unito, con un valore stimato intorno ai 9,5 miliardi di sterline (10,6 miliardi di euro). Come riportato da Il Post, però, la nuova impresa in cui l’imprenditore ha deciso di lanciarsi non ha nulla a che vedere con la pulizia della casa. Dyson infatti ha acquistato un grande campo d’aviazione a Hullavington, una piccola città nel Wiltshire nel centro-sud dell’Inghilterra, allo scopo di costruire un’avveniristica automobile elettrica. Non un’impresa da poco , considerando le difficoltà che anche i colossi dell’automobilismo stanno incontrando nel settore, ma Dyson ha le idee chiare: il primo modello verrà messo in vendita nel 2021. Per il piano Dyson stanzierà oltre 2,5 miliardi di sterline (2,78 miliardi di euro). Tradotto: o realizzerà un successo mondiale o la sua società fallirà per sempre. 

DYSON, “RISCHIO TUTTO IL MIO PATRIMONIO”

La grande particolarità di questa storia sembra dettata dal fatto non solo che “l’uomo dell’aspirapolvere” si sia lanciato nel campo delle auto elettriche, ma che abbia deciso di realizzare quest’impresa a suo stesso rischio. Come riportato da Il Post, il 71enne James Dyson ha spiegato così il suo modo di interpretare la vita e gli affari:”Poiché non ho venduto nessuna azione, il mio patrimonio è legato alla società e in un certo senso mi piace vivere sul filo del rasoio. Fa sì che ci sia sempre adrenalina in circolazione. È una cosa un po’ strana da fare, credo. Non è certo da tutti, ma l’adrenalina che comporta prendersi un grande rischio, vivere sul filo del rasoio, aiuta a stare sempre in campana“. Insomma, un uomo che ha deciso di rifiutare ogni compromesso con la routine: sarà anche capace di rivoluzionare il mercato delle auto elettriche?