L’assalto di Coca Cola al segmento di mercato delle bevande calde parla dell’acquisizione del catena di negozi a marchio Costa Coffee per un valore pari a 3,9 miliardi di sterline, ovvero circa 4,35 miliardi di euro. Si tratta di un affare che rende felici tanto l’acquirente che il venditore: da una parte Coca Cola, che con la vendita di caffè, come sottolinea La Repubblica, spera di allargare il proprio dominio non solo all’America ma anche all’Europa, all’Africa e alla Cina, dove il caffè sta pian piano rimontando posizione nei gusti della popolazione rispetto al tradizionale thé; ma dall’altra anche Costa Coffee che, come ha sottolineato Alison Brittain, dal fronte del gruppo inglese Whitbread, ha colto un’occasione unica per affidare il brand Costa alla scala globale di Coca Cola, ben consapevole che scorporare l’attività del caffè dal resto della compagnia sarebbe stato impossibile ad un prezzo migliore. (agg. di Dario D’Angelo)



COSTA COFFEE, LE RADICI ITALIANE

Affare da 5,1 miliardi di dollari per la Coca Cola che ha acquistato Costa Coffee, la seconda catena di caffè più importante del mondo dopo Starbucks e la più grande del Regno Unito. Whitbread ha venuto la società ad un prezzo che è 16 volte più alto dei guadagni realizzati quest’anno. Costa Coffee comunque ha radici italiane, pur avendo sede a Dunstable, nel Bedfordshire: è stata fondata infatti nel 1971 dai fratelli Sergio e Bruno Costa, appartenenti ad una famiglia di italiani immigrati da Parma in Gran Bretagna negli anni 60′. I due andarono a Londra e aprirono una torrefazione a Lambert per rifornire ristoranti locali e negozi specializzati di caffè tostato italiano. Nel 1995 è stata acquistata da Whitbread per 19 milioni di sterline, ora invece ne incassa 3,9 miliardi. Da 39 negozi si è arrivati ai 3.800 attuali, distribuiti in 32 Paesi. Inoltre, la società può contare su ottomila self service. Dopo aver superato Starbucks nel Regno Unito, ora Costa si sta espandendo anche in Cina. (agg. di Silvana Palazzo)



SCATTA LA “GUERRA DEL CAFFÈ”?

Coca Cola acquista catena Costa Coffee: nuovi aggiornamenti sulla ribattezzata guerra del caffè. Dopo l’accordo siglato tra la Nestlè e Starbucks, The Coca Cola Company ha raggiunto l’intesa con il gruppo britannico della Whitbread per la cessione della sua catena di negozi a marchio Costa Coffee per un valore pari a 3,9 miliardi di sterline, ovvero circa 4,35 miliardi di euro. Un investimento importante, dato che parliamo della seconda catena di caffè più grande del mondo dopo Starbucks, appunto. Il consiglio di amministrazione della holding che deteneva il controllo di Costa Coffee ha sottolineato di aver approvato l’accordo poiché l’operazione è nel migliore interesse dei suoi investitori. Whitbread ora infattio si aspetta di ridurre in maniera sensibile l’indebitamento con il sistema finanziario, sottolinea Il Sole 24 Ore.



COCA COLA ACQUISTA COSTA COFFEE

Whitbread ora continuerà le sue attività nel settore alberghiero: ha annunciato l’obiettivo di espandere la sua catena Premier Inn sia nel Regno Unito che in Germania. L’acquisto di Costa Coffee risale al 1995, un affare da 19 milioni di sterline: la holding riuscì in un secondo momento a renderla una delle catene di caffetterie più grandi del Regno Unito. All’inizio c’erano appena 39 negozi, mentre oggi parliamo di 3200 esercizi solo in Gran Bretagna: in giro per il mondo se ne contano altri 1400. L’accordo dovrebbe essere finalizzato all’inizio del 2019, con Coca Cola pronta a dichiarare guerra alle rivali nel settore delle caffetterie. James Quincey, Ceo di Coca Cola ha sottolineato: “Le bevande calde sono uno dei pochi segmenti restanti del panorama complessivo del beverage in cui Coca Cola non ha un marchio globale. Costa ci dà accesso a questo mercato attraverso una forte piattaforma del caffè”.