Per il dopo Nava si pensa a una intesa che soddisfi da una parte i 5 stelle e dall’altra la Lega. Una persona di fiducia per i primi ai vertici di Consob e una gradita alla Lega per la guida dell’Antitrust. Circolano già alcuni nomi, ovviamente provvisori, come quello di Filippo Maria Berretti, attualmente commissario, solitamente in contrasto con Nava, e quello del procuratore di Milano Francesco Greco. In attesa delle nuove nomine da oggi assume l’incarico di presidente vicario della Consob la professoressa Anna Genovese, componente della Commissione con la maggior anzianità di istituto (Agg. Paolo Vites)



QUESTIONE POLITICA

Si è dimesso Mario Nava, presidente della Consob. L’annuncio ufficiale è avvenuto nella serata di ieri, con il numero uno della commissione nazionale per le società e la borsa che ha deciso di lasciare il suo incarico per ragioni che lo stesso definisce “politiche”. A spingere per l’addio di Nava erano stati fortemente il Movimento 5 Stelle e la Lega, che consideravano il suo legame con la Commissione europea incompatibile con la presidenza della Consob. Una nota dei capigruppo di M5S e Lega di Camera e Senato scriveva: «Nava, in quanto dipendente di un’istituzione sovranazionale, è incompatibile con la presidenza di un’autorità indipendente italiana, il cui ruolo è quello di garantire l’ordinato funzionamento del mercato finanziario nazionale. I poteri estremamente penetranti attribuiti a questa autorità impongono la massima attenzione nell’evitare situazioni di potenziale conflitto di interesse». Il caso era esploso precisamente alla fine di luglio quando il premier Giuseppe Conte chiese lumi alla Consob in merito alla regolarità della nomina di Nava, effettuata durante il governo Gentiloni. Alla fine, la decisione di fare un passo indietro. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LA SPIEGAZIONE DI NAVA

In una nota ufficiale, l’ormai ex presidente della Consob Mario Nava ha spiegato i motivi che l’hanno portato a rassegnare le dimissioni, dopo il duro attacco sferrato da Movimento 5 Stelle e Lega, con le forze dell’attuale Governo in carica che hanno indicato l’incompatibilità della sua posizione. Ha spiegato Nava di agire per l’interesse dell’Italia dopo l’attacco subito: “La questione legale della mia posizione amministrativa è stata decisa e validata da ben quattro istituzioni, Commissione europea, Presidenza del Consiglio, Presidenza della Repubblica e Corte dei Conti, e non necessita miei commenti ulteriori. La questione è quindi solo politica. Consob deve poter lavorare non solo con le altre autorità indipendenti, ma anche con le istituzioni politiche. La richiesta di dimissioni per “sensibilità istituzionale” da parte dei quattro capigruppo di Camera e Senato dei due partiti di maggioranza sono un segnale chiaro e inequivocabile di totale non gradimento politico, che limita l’azione della Consob in quanto la isola e non permette il raggiungimento degli obiettivi sopra ricordati.” (agg. di Fabio Belli)



L’ATTACCO DI M5S E LEGA PER INCOMPATIBILITA’

Il presidente della Consob, Mario Nava, si è dimesso dopo le pressioni del governo M5s-Lega affinché mettesse in regola la sua posizione. La maggioranza aveva criticato la scelta del distacco dagli uffici tecnici della Commissione europea, per cui lavorava, al posto dell’aspettativa. E aveva sollevato l’incompatibilità tra il distacco e la guida di una Autorithy nazionale. Le dimissioni sono state dunque accettate dal collegio nel corso di una riunione convocata d’urgenza. Non si esclude che sia stato chiesto a Nava di rivedere la decisione, rinunciando al comando e optando per l’aspettativa che avrebbe cancellato ogni dubbio sull’incompatibilità rispetto al ruolo di presidente della Consob. Nava però ha deciso di lasciare l’incarico e tornare a Bruxelles. Nei giorni scorsi aveva ribadito che la sua nomina era regolare e aveva affermato di essere «della vecchia scuola, per cui le amministrazioni si parlano per atti e non in tv o strillando in Parlamento». 

CONSOB, PRESIDENTE MARIO NAVA SI DIMETTE

Mario Nava si era insediato alla presidenza della Consob il 16 aprile di quest’anno, indicato dal governo Gentiloni. Il suo mandato, dunque, è durato meno di cinque mesi. Prima di approdare alla Consob, era responsabile della direzione generale Mercato interno e servizi della Commissione europea. Come riportato da Repubblica nel suo ritratto, ha ricoperto il ruolo di direttore per il Monitoraggio del sistema finanziario e di gestione delle crisi alla direzione generale per la Stabilità finanziaria e dei mercati dei capitali (Fisma) di Bruxelles, la Dg responsabile della politica europea in materia di banche e finanza. Fin dal suo arrivo alla Consob la scelta del distacco al posto dell’aspettativa aveva provocato diverse interrogazioni parlamentari da parte dei 5Stelle. Al momento della nomina del segretario generale della Consob dell’avvocato Giulia Bertezzolo, funzionaria presso la sua stessa direzione alla Commissione Ue, aveva suscitato nuove frizioni.