PIAZZA AFFARI, LA CHIUSURA
La Borsa italiana chiude in rialzo dello 0,55% e sul listino principale troviamo in rosso A2A (-0,22%), Atlantia (-0,11%), Enel (-0,22%), Generali (-0,07%), Intesa Sanpaolo (-0,13%), Italgas (-0,06%), Pirelli (-0,58%), Poste Italiane (-0,49%), Snam (-0,27%), Terna (-0,02%) e Unicredit (-0,2%). Campari e Mediaset terminano invece la seduta in parità. I rialzi più significativi sono quelli di Azimut (+0,61%), Banca Mediolanum (+1,06%), Banca Generali (+3,31%), Buzzi (+3,93%), Cnh Industrial (+1,47%), Exor (+0,69%), Ferragamo (+2,02%), Ferrari (+3,94%), Fineco (+1,18%), Leonardo (+2,8%), Luxottica (+0,72%), Prysmian (+5,26%), Saipem (+1,33%), Stm (+0,61%), Telecom Italia (+3,93%), Tenaris (+1,33%), Ubi Banca (+0,7%), Unipol (+0,62%) e UnipolSai (+1,46%). Fuori dal listino principale Trevi chiude con un +15,41%, mentre It Way cede il 9,2%. Il cambio euro/dollaro scende sotto quota 1,17, mentre lo spread tra Btp e Bund si avvicina ai 212 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15:45
La Borsa italiana guadagna lo 0,1% e sul listino principale troviamo in rosso A2A (-0,4%), Campari (-0,2%), Enel (-0,5%), Fca (-0,6%), Generali (-0,2%), Intesa Sanpaolo (-0,6%), Italgas (-0,5%), Mediaset (-0,3%), Mediobanca (-0,2%), Pirelli (-0,2%), Poste Italiane (-0,7%), Snam (-0,2%), Stm (-0,2%), Terna (-0,3%) e Unicredit (-0,4%). I rialzi più significativi sono quelli di Atlantia (+0,7%), Banca Generali (+1,8%), Brembo (+0,9%), Buzzi (+3,4%), Cnh Industrial (+0,9%), Ferragamo (+1,3%), Ferrari (+1,5%), Fineco (+0,9%), Leonardo (+3,3%), Prysmian (+1,2%), Saipem (+1,9%), Telecom Italia (+2,6%), Tenaris (+0,9%), Unipol (+0,8%) e UnipolSai (+1,3%). Fuori dal listino principale Agatos sale del 17,8% ,mentre Monrif cede il 4,7%. Il cambio euro/dollaro supera quota 1,17, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 214 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 10:30
La Borsa italiana guadagna lo 0,1% e sul listino principale troviamo in rosso Azimut (-0,1%), Banca Mediolanum (-0,5%), Banca Generali (-0,7%), Bper (-0,1%), Campari (-0,3%), Eni (-0,1%), Fineco (-0,5%), Generali (-0,1%), Intesa Sanpaolo (-0,9%), Italgas (-0,3%), Mediobanca (-0,5%), Pirelli (-0,2%), Poste Italiane (-1%), Prysmian (-0,4%), Recordati (-0,2%), Snam (-0,4%), Tenaris (-0,1%), Terna (-0,1%), Unicredit (-0,8%) e Unipol (-0,3%). I rialzi più significativi sono quelli di Brembo (+0,6%), Cnh Industrial (+1%), Exor (+0,7%), Ferragamo (+1,1%), Ferrari (+2,8%), Leonardo (+1,3%), Moncler (+1,1%) e Telecom Italia (+2,5%). Fuori dal listino principale Agatos sale dell’11,1% ,mentre Monrif cede il 3,6%. Il cambio euro/dollaro sale verso quota 1,17, mentre lo spread tra Btp e Bund scende verso i 222 punti base.
PIAZZA AFFARI PROVA A CONSOLIDARSI SOPRA I 21.000 PUNTI
Oggi non sono attesi dati macroeconomici particolari. Alle 10:00 i nuovi ordinativi industriali in Italia per il mese di giugno. Le attese sono per un incremento dell’1,7%. Un quarto d’ora più tardi, sarà la volta di Draghi che terrà un discorso al parlamento europeo. Alle 11:40 un’asta di titoli di Stato tedeschi con scadenza a due anni e rendimenti negativi attesi per oltre mezzo punto percentuale. Alle 17:30 un’asta di Buono del Tesoro americano con scadenza a quattro settimane: in precedenza il rendimento era stato vicino ma inferiore al 2%, situazione destinata probabilmente a non mutare molto. Ieri Piazza Affari ha chiuso con una crescita dell’1,08% a quota 21.113 punti.
A fare molto bene i titoli bancari che hanno beneficiato del ribasso dello spread: la migliore è stata Banco Bpm che ha guadagnato oltre tre punti percentuali. Molto bene anche Unicredit e Intesa Sanpaolo che hanno guadagnato rispettivamente il 2,66 e il 2,33%. Ancora meglio di tutti ha fatto però Telecom Italia che ha guadagnato quattro punti percentuali. Sul fondo del listino, invece, Ferrari che ha perso l’1,4%. Male anche Stm che ha sofferto il calo del mercato tecnologico americano: il titolo ha perso oltre due punti percentuali. Lo spread fra Btp e Bund è calato a 223 punti base. In discesa anche il rendimento del Btp decennale che si è portato al 2,7%.