Da oggi il 61% di Sky non è più controllata da Rupert Murdoch e dalla sua Disney Fox: all’asta Comcast ha battuto l’offerta del magnate australiano e si aggiudica le quote di maggioranza del colosso della tv britannica. Ha vinto Comcast il primo round dell’asta che molto probabilmente porterà a dirigere Sky sempre meno “Foxizzata” e sempre più “liberal” (qui sotto spieghiamo il perché, ndr). L’offerta del colosso della tv via cavo 17,28 sterline per azione, ha infatti superato quella di Fox, ferma a 15,67: con questa proposta, dunque, il valore di Sky balza a oltre 29 miliardi di sterline, circa 35,6 miliardi di dollari. Come ricorda Il Sole 24 ore, la partita per l’acquisizione definitiva non è ancora chiusa: bisognerà infatti attendere l’ufficialità e dopo dovranno comunque passare almeno 2 settimane prima di conoscere il verdetto degli azionisti di Sky.



SKY PIÙ “VICINA” A OBAMA?

La saga sull’asse Uk-Usa dura ormai dal dicembre 2’16 quando Murdoch volle tentare di acquisire l’intero pacchetto mancante di Sky, salvo scontrarsi con la medesima intenzione di Comcast: per questo motivo si è arrivati all’insolita scelta dell’asta, non così normale per aziende iper-quotate come Sky. Secondo quando riporta il giornalista Nicola Porro nella sua rassegna stampa quotidiana, Comcast rappresenta una delle aziende americane più vicine alla politica e area liberal dell’ex presidente Barack Obama, addirittura hanno pagato alcuni fondi delle scorse campagne elettorali. Dunque per una Fox che negli States rappresenta il punto-media meno critico sul presidente Trump subire una sconfitta del genere dalla rivale vale “doppio”, dato che avvicina Sky sempre più nell’abbraccio della larga area liberal Usa-Uk. Sky fa gola con i suoi 23 milioni di abbonati, specie perchè apre la porta al mercato europeo per le aziende americane: va detto che la “vecchia volpe” di Murdoch sconfitto proprio non ne esce. Dovesse perdere anche l’asta finale, potrà comunque contare sul 39% della “nuova” Sky.

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