Il reddito di cittadinanza può diventare realtà, per la gioia soprattutto di molti elettori del Movimento Cinque Stelle, anche se il cavallo di battaglia pentastellato non sembra aver raccolto il medesimo consenso tra i volti noti del panorama imprenditoriale italiano. Tra i personaggi contrari alla manovra c’è uno schiettissimo Flavio Briatore che ha ribadito la sua posizione ostile sul tema, giudicando il reddito di cittadinanza come “una cosa folle”. In una recente intervista aveva poi precisato il suo punto di vista: “Al Sud la gente non ha voglia di lavorare. Dargli il reddito di cittadinanza mi sembra una follia perchè paghi la gente che sta sul divano. Sul divano ci sono già gratis, poi addirittura li paghi. Prenderanno un divano a quattro piazze”. (Aggiornamento Jacopo D’Antuono)



I PRIMI A RICEVERLO SARANNO I PENSIONATI

C’è grande attesa soprattutto fra gli elettori del MoVimento 5 stelle per capire come si strutturerà l’atteso reddito di cittadinanza ora che le risorse necessarie ad attuarlo – seppure in deficit – sono state reperite. Come riportato da Il Messaggero, la misura non verrà concretizzata interamente nell’immediato. I primi a ricevere il reddito saranno i pensionati. Lo schema studiato dal governo prevede che alla pensione venga aggiunta la differenza tra quanto percepito e la cosiddetta soglia di povertà indicata dall’Unione europea nel 2014, “corrispondente al 60% del reddito mediano netto (in Italia 780 euro mensili, 9.360 all’anno, per un adulto single), ponderato per la composizione del nucleo familiare”. I tempi? Per la pensione di cittadinanza bisognerà attendere realisticamente a gennaio. Per tutti gli altri il reddito di cittadinanza dovrebbe arrivare nel mese di marzo quando, secondo i desiderata di Luigi Di Maio, i centri per l’impiego saranno stati riformati e potenziati. (agg. di Dario D’Angelo)



SALVINI SUL REDDITO DI CITTADINANZA

Luigi Di Maio negli ultimi giorni è finito nel mirino delle opposizioni per una frase pronunciata nel salotto di Porta a Porta da Bruno Vespa:”Con pensione e reddito di cittadinanza che introduciamo con questa Legge di Bilancio, avremo abolito la povertà”. Una dichiarazione sicuramente forte, ma cosa ne pensa il suo alleato di governo Matteo Salvini? Come riportato dall’Agi, il leader della Lega ha preferito smarcarsi con una battuta:”Mi piacerebbe anche abolire il cattivo tempo e i pareggi del Milan ma purtroppo con decreto non ci riesco”. Una frase, quella del segretario federale del Carroccio, da prendere evidentemente con le molle poiché pronunciata con una chiara finalità ironica, ma se è vero che anche scherzando si possono suggerire delle profonde verità ecco che allora la presa in giro “bonaria” da parte di Salvini nei confronti dell’altro vicepremier sembra raccogliere tutte le perplessità dell’anima governativa leghista nei confronti del reddito di cittadinanza. (agg. di Dario D’Angelo)



REDDITO DI CITTADINANZA, I REQUISITI PER RICEVERLO

Con la decisione di impostare un deficit al 2,4% per finanziare la Manovra appare ormai scontato che si libereranno diversi miliardi per la realizzazione del reddito di cittadinanza. Ma adesso è tanta la curiosità rispetto a come verrà strutturata la riforma da parte del governo, chiamato a fugare tutti i dubbi su una misura bollata da più parti come “assistenzialista”. Come riportato da Il Sole 24 Ore, Luigi Di Maio al termine del Cdm di ieri sera ha parlato di circa 10 miliardi di euro da stanziare in favore di oltre 6 milioni di italiani in condizione di povertà. Ma chi ha diritto nello specifico al reddito di cittadinanza? Ci sarebbero 4 requisiti: la ricerca attiva del lavoro, il completamento dei percorsi di formazione, l’involontarietà della disoccupazione e il reddito familiare. Sarà davvero questa la misura in grado di “abolire la povertà” come promesso da Luigi Di Maio? (agg. di Dario D’Angelo)

 

REDDITO DI CITTADINANZA, SARA’ IL PIU’ GENEROSO D’EUROPA

“Sarebbe il più generoso in Europa in termini monetari e uno dei meno stringenti in termini di obblighi per il beneficiario”, questa l’analisi del quasi premier Carlo Cottarelli sul reddito di cittadinanza. L’economista a capo dell’Osservatorio CPI ha analizzato la proposta del Movimento 5 Stelle paragonandola agli altri esempi in Europa e il risultato è sorprendente: in Italia avremmo il reddito di cittadinanza più generoso, il più basso in base ai requisiti e il più alto in termini di assegno. I 780 euro al mese infatti superano i 530 euro della Francia, i 400 euro della Germania e del Regno Unito. “Oltre a un livello di sussidio relativamente elevato il rischio di un effetto perverso sull’offerta di lavoro proviene anche dal minore collegamento previsto in Italia tra il beneficio e la partecipazione in programmi di attivazione e/o accettazione dell’offerta di lavoro. Tutti i Paesi europei richiedono ai percettori di redditi minimi garantiti di essere disposti a lavorare e nella gran parte questo comporta l’obbligo di adesione e partecipazione a un programma di integrazione sociale e formazione lavorativa, che, se disatteso, comporta la perdita del reddito minimo” ha aggiunto Cottarelli. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

REDDITO DI CITTADINANZA, LE DOMANDE DOPO IL DEF

Il reddito di cittadinanza ci sarà. Con l’approvazione della Nota di aggiornamento al Def 2018 il Governo ha infatti fissato i saldi di bilancio per l’anno prossimo, prevedendo un deficit al 2,4%, ponendo di fatto le basi per la manovra finanziaria che dovrà essere messa a punto nelle prossime settimane. In ogni caso l’esecutivo ha già deciso che nella Legge di bilancio ci saranno alcune misure, oltre alla cancellazione degli aumenti dell’Iva, tra cui appunto il reddito di cittadinanza. Il comunicato diffuso da palazzo Chigi parla nello specifico di “introduzione del reddito di cittadinanza, con la contestuale riforma e il potenziamento dei Centri per l’impiego”. Per questa misura probabilmente verranno messi sul piatto 10 miliardi di euro. Resta da capire quali saranno i requisiti per poter accedere alla misura e soprattuto da quando sarà erogata.

IL RUOLO DEI CENTRI PER L’IMPIEGO

Il reddito di cittadinanza, infatti, dovrà essere erogato dai Centri per l’impiego, che andranno quindi primariamente potenziati. Nelle scorse settimane Luigi Di Maio aveva fatto capire che sarebbe stato marzo il mese importante per i Cpi. Importante sarà poi capire per quanto tempo si potrà godere del reddito di cittadinanza e quante offerte di lavoro sarà possibile rifiutare per non perdere il sussidio. I 780 euro al mese, secondo uno studio pubblicato dall’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica, guidato da Carlo Cottarelli, è il più generoso d’Europa, tenendo conto che è pari alla soglia di povertà. Rispetto ad altri paesi, quindi, in valore assoluto non è il più alto, ma lo è tenendo conto di quella che è la soglia di indigenza. Ora non resta che attendere la Legge di bilancio per conoscere i dettagli sul reddito di cittadinanza.