Sta aumentando sensibilmente e con costanza il prezzo dei carburanti. Le prime avvisaglie si sono avute lo scorso 28 agosto, in pieno controesodo, quando tutti i principali fornitori di benzina e gasolio hanno aumentato i prezzi di un centesimo. Quindi è stata la volta di ieri, martedì 4 settembre, con l’aumento di un altro centesimo da parte di Eni, a cui a ore si accoderanno tutti gli altri marchi. Facendo due calcoli, il costo dei carburanti potrebbe arrivare a sfiorare quota 1.8/1.9 euro ogni litro, con gli italiani che ovviamente ne faranno le spese. Perché questi rialzi? Perché nelle ultime settimane sono aumentati i prezzi industriali delle materie prime, e sono salite le quotazioni di benzina e gasolio.



LA RISPOSTA DEL CODACONS

Aumenti anche per il Gpl, che è cresciuto in una settimana addirittura di 3 centesimi, arrivando a toccare quota 70 cent. al litro, per via dell’aumento dei prezzi delle importazioni dall’Algeria. I consumatori ovviamente non ci stanno, e puntano il dito anche contro il ministro dell’interno, Matteo Salvini, che ha promesso da tempo il taglio delle accise sui carburanti per diminuirne il prezzo: «L’incremento dei prezzi dei carburanti – le parole di Carlo Rienzi, presidente Codacons, riportate da Caffeinamagazine – sta avendo da settimane ripercussioni dirette per le tasche dei consumatori, con rincari a cascata in tutto il comparto dei trasporti e in quello alimentare».

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