Il giorno “X” per conoscere le reali intenzioni di Jack Ma è sempre più vicino. Domani il fondatore di Alibaba, il colosso cinese dell’e-commerce, svelerà i suoi piani e chiarirà una volta per tutte le indiscrezioni rilanciate dal New York Times, che da giorni parla apertamente della volontà del miliardario di ritirarsi dalla società. La scelta sarebbe quella di dedicarsi alla filantropia, ma detta così resta una frase poco chiara. In quali ambiti vorrebbe muoversi Jack Ma? In quali settori cercherà di favorire il benessere altrui? Come riportato dal Financial Times, i suoi interessi potrebbero essere molteplici. Alibaba in questi anni ha donato fondi per aiutare a sradicare la povertà, ha devoluto delle risorse per proteggere l’ambiente e, da buon ex insegnante di inglese, in favore dell’istruzione. (agg. di Dario D’Angelo)



DOMANI I NUOVI PROGETTI DI JACK MA

Domani conosceremo cosa per davvero Jack Ma ha deciso del suo futuro in Alibaba, la “Amazon” cinese che spopola in tutto l’Oriente e che si affaccia sempre di più anche nel mercato occidentale. Il South China Morning Post, che è di proprietà di Alibaba, ha detto smentendo il New York Times che il più famoso miliardario tech della Cina «svelerà una strategia per la successione domani, nel suo 54mo compleanno». Pare che in qualche modo Ma rimarrà presidente esecutivo, «fornirà piani per una transizione che occuperà un significativo periodo di tempo». Sui motivi di una tal decisione, aggiunge il giornale cinese, pare che vi sia dietro una strategia per strigliare provocatoriamente una generazione di manager più giovani a prendere le redini delle società, non solo Alibaba. Di contro oggi il NYT tiene ancora il punto e conferma per intero l’anticipazione choc della “fuga” di Jack Ma: domani, a prescindere, sapremo la verità. (agg. di Niccolò Magnani)



JACK MA NON LASCIA ALIBABA

Per Jack Ma il momento di ritirarsi sotto un ombrellone e di fare il filantropo “alla Bill Gates” non è ancora arrivato. A farlo sapere è stato un suo portavoce, smentendo di fatto un articolo del New York Times ripreso dai media di tutto il mondo secondo cui il cinese avrebbe compiuto lunedì il passo d’addio dal colosso cinese dell’e-commerce Alibaba. La rettifica rispetto alle indiscrezioni del NYT è arrivata per mezzo del South China Morning Post, quotidiano di proprietà di Alibaba, che ha smentito che Ma lascerà la carica di presidente esecutivo e che il 10 settembre si limiterà a “svelare un piano di successione, parte di un piano di gestione di 10 anni”. Secondo il portavoce di Jack Ma “l’articolo del New York Times è stato estrapolato dal contesto ed è di fatto sbagliato”. (agg. di Dario D’Angelo)



LA STRATEGIA DELLA DIVERSIFICAZIONE

Ultimo weekend di lavoro per Jack Ma: poi il magnate cinese presidente del colosso cinese dell’e-commerce Alibaba abbandonerà la carica di presidente esecutivo per dedicarsi all’attività di filantropo, sulla stregua di quanto fatto ormai diversi anni fa da Bill Gates. Di certo c’è che Jack Ma lascerà Alibaba in ottima salute: come riportato da Statista, la maggior parte delle entrate della società arriva dal mercato cinese. Nel 2016 soltanto 1,2 miliardi di dollari sono arrivati dal commercio internazionale, mentre il 79% dei profitti da quello cinese. I numeri relativi ai compratori attivi sulla piattaforma sono a dir poco mastodontici: basta pensare che Alibaba nel 2017 ha raggiunto i 488 milioni. Il gruppo, come ricorda Sky, negli anni ha diversificato le proprie attività: la teoria di Ma è che sia meglio “uno zoo con più animali piuttosto che una fattoria con un solo animale”. (agg. di Dario D’Angelo)

L’UOMO PIU’ RICCO DELLA CINA

Jack Ma, un imprenditore che rimarrà nella storia, ha annunciato il suo addio ad Alibaba, deciso a cambiare vita. E il suo impero, come dicevamo, è nato dal nulla: l’imprenditore ha iniziato la sua carriera da insegnante di inglese all’Università, guadagnando appena 120 Yuan al mese. Nel 1995 viaggiò a Seattle come interprete di una delegazione commerciale e fu in quel momento ad entrare in contatto con internet, tanto da spingerlo ad aprire e gestire un sito sulla Cina insieme a qualche amico. La fondazione di Alibaba risale al 1998, con Jack Ma che riuscì a raccogliere 60 mila dollari insieme a diciotto amici. Nel 1999-2000 raccolse 25 milioni di dollari, raggiungendo la redditività nel dicembre del 2001. Il resto è storia, con il colosso dell’e-commerce tra i principali protagonisti dell’intero mondo economico cinese… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

ADDIO IL 10 SETTEMBRE

Alibaba, Jack Ma lascerà il 10 settembre 2018: l’imprenditore cinese sulle orme di Bill Gates. Fondatore e presidente esecutivo del colosso asiatico dell’e-commerce, un giro di affari che si aggira attorno i 420 miliardi di dollari, ha deciso di lasciare la società a partire da lunedì prossimo. L’anticipazione è stata data dal New York Times, con il quotidiano americano che ha sottolineato che Jack Ma si dedicherà ad attività filantropiche. Una scalata iniziata nel 1999 che lo ha portato a essere l’uomo più ricco della Cina, ora continuerà a fare parte del board ma con l’unica funzione di fare da mentore al nuovo management che si insedierà: “Inizia una nuova era”, il commento di Ma.

JACK MA LASCIA ALIBABA

Giunge al termine, dunque, l’attività imprenditoriale di Jack Ma con Alibaba, il cinese ora ha in programma di dedicarsi alla sua fondazione per l’istruzione nelle aree rurali del suo Paese. Laureatosi alla Normale di Hagzhou, Alibaba si è definito sempre un imprenditore casuale ed è partito seriamente dal basso, arrivando ad essere scatato in una selezione dalla catena Kentucky Fried Chicken. Come riportato dal Corriere della Sera, torna di attualità una sua dichiarazione che ha fatto il giro del mondo: “Mi ritirerò ancora giovane, per godermi la vita come Forrest Gump, non voglio morire in ufficio, meglio morire in spiaggia, sotto un ombrellone”. Intervistato da Bloomberg, inoltre, ha sottolineato a proposito del paragone con la mente di Microsoft: “Ci sono molte cose che io posso imparare da Bill Gates. Non potrà mai essere così ricco, ma una cosa che posso fare meglio è ritirarmi prima”. E non solo: “Io penso che un giorno, presto, tornerò a insegnare”, le sue parole riportate da Rai News.