Non si ferma neanche dinanzi ad un’azienda simbolo della grandezza americana Donald Trump, il presidente Usa che ha fatto del protezionismo uno dei suoi cavalli di battaglia irrinunciabili. E così come da tradizione usa Twitter per dettare l’agenda politica negli States, risponendo alle preoccupazioni del gruppo guidato da Tim Cook rispetto a nuovi dazi alla Cina che potrebbero causare un aumento dei costi dei prodotti lanciando un vero e proprio guanto di sfida:”C’è una facile soluzione che comporterebbe zero tasse e incentivi fiscali. Fabbricate i vostri prodotti in Usa invece che in Cina. Cominciate a costruire nuovi impianti ora“. Trump non sembra dunque intenzionato ad arretrare rispetto alla politica economica dei dazi verso la Cina: per il momento Washington ha tassato i prodotti di Pechino per 50 miliardi di dollari e ha già individuato un nuovo giro di sanzioni per ulteriori 200 miliardi. Trump però starebbe pensando di intervenire su nuovi dazi per 267 miliardi di dollari di prodotti, una misura che, come riporta Il Corriere della Sera, secondo gli esperti colpirebbe in pratica qualunque bene di consumo. 



LA PREOCCUPAZIONE DI APPLE

Ma da cosa deriva la risposta piccata di Donald Trump nei confronti di Apple? L’azienda di Cupertino, in una lettera inviata allo Office of U.S. Trade Representative, l’organismo che si occupa dello sviluppo commerciale degli Stati Uniti, aveva esposto le proprie titubanze rispetto alla politica dei dazi Usa imposti sulla Cina:”La nostra preoccupazione è che con questi dazi Apple sarà la società colpita maggiormente. Questo si potrebbe tradurre in una crescita più bassa del Paese, con danno alla competitività“. Secondo Apple, “le tariffe diventerebbero una tassa per i consumatori, farebbero lievitare i costi di prodotti Apple su cui i clienti fanno affidamento nella loro vita quotidiana“. Da qui la richiesta al governo di “riconsiderare queste misure e lavorare per trovare altre soluzioni più efficaci che rendano l’economia americana più solida e facciano il bene dei consumatori“. Ma la risposta di Trump non sembra ammettere repliche…



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