La Manovra di Bilancio ieri è stata “salvata” dalla Consulta, ma i conti economici del Paese – al momento – nessuno li sta salvando: in un solo anno, secondo gli ultimi report dell’Istat, la produzione dell’Industria nel nostro Paese crolla inesorabilmente. A novembre 2018 l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisce dell’1,6% rispetto a ottobre 2018 ma ben del 2,6% rispetto a solo un anno fa: va detto che, nei primi undici mesi dello scorso anno, l’intera produzione industriale italiana è comunque cresciuta dell’1,2% rispetto all’anno precedente ma in questi ultimi tempi che il timore-tremore del mercato sta creando una morsa molto poco “simpatica” per i nostri conti e le nostre aziende. Congiunture internazionali, l’addio del QE della Banca Europea che si avvicina sempre più e crisi del petrolio: i motivi sono tanti, ma di certo una maggiore crisi generalizzata nei settori nevralgici del Paese, le grandi, piccole e medie imprese non sono un fattore da assecondare.
ALLARME SUL SETTORE AUTO: -19% IN UN SOLO ANNO
Crollo tremendo nel settore auto: secondo i dati Istat, il calo è ben del 19,4% rispetto allo scorso anno e dell’8,6% su base mensile, ovvero nel confronto con ottobre 2018: il dato conferma «con un ulteriore peggioramento, l’andamento di ottobre, quando era stato registrato un calo tendenziale del 14%. Nella media degli 11 mesi 2018, la produzione è diminuita del 5,1%», riporta l’Ansa. Oltre alle auto, la crisi dell’industria coinvolge anche le produzioni di carta, legno, stampa (-10,4%), fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-6,7%) e attività estrattiva (-9,7%). Chi invece vede trend positivi, pur nella crisi generalizzata della produzione industriale, sono le aree alimentari, bevande e tabacco, con +2,7%, prodotti farmaceutici (1,3%) e altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+1,1%).