Col nuovo anno, dopo il varo della nuova Manovra economica e l’inserimento di un provvedimento ad hoc nel cosiddetto Decreto Semplificazione, gli automobilisti pagheranno una sorta di mini-bollo: è stato calcolato che a beneficiare di questo bollo dimezzato saranno quasi 4 milioni di vetture e moto che quindi dovranno corrispondere una imposta di circolazione equivalente alla metà di quella pagata per il 2018. La misura riguarda i veicoli e motocicli di “anzianità” compresa dai 20 fino i 29 anni e anche per i quali sia stato rilasciato il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica. Da una parte il provvedimento è stato accolto con favore, specie in un settore in cui sgravi e agevolazioni mancavano dal 2015 ma è anche vero che la misura va in senso opposto a quanto prevedrebbe l’Ecotassa 2019 che appunto costituirebbe un salasso per coloro che vogliono sostituire la vecchia auto inquinante a benzina con un modello nuovo ma si troverebbero “stangati”, preferendo per paradosso tenere quello vecchio e approfittare così anche del mini-bollo previsto per quest’anno. (agg. di R. G. Flore)
BOLLO 2019 DIMEZZATO PER ALCUNI VEICOLI
Bollo auto 2019, ecco per quali veicoli è dimezzato. Col varo della Manovra economica da parte del Governo Lega-Movimento 5 Stelle per il 2019, parte una delle misure previste nella stessa Legge di Bilancio e che di fatto prevede una sorta di mini-bollo per le automobili che hanno una anzianità compresa fra i 20 e i 30 anni. Ad essere interessati dal provvedimento si calcola saranno circa quattro milioni di automobilisti che quindi beneficeranno di questo taglio anche se, in parte, la misura “cozza” con i dettami della cosiddetta Ecotassa e che, come è noto, è stata voluta proprio per disincentivare sempre più l’acquisto di vecchie auto a benzina e maggiormente inquinanti. Dunque il taglio del 50% del bollo non invoglierebbe però i proprietari del veicolo a sostituirlo con uno che inquini di meno dato che appunto si incorrerebbe nella stangata di una tassa più alta.
UN DDL PER ABOLIRE IL SUPERBOLLO
Intanto, a tal proposito, potrebbero presto arrivare delle novità in merito al famigerato superbollo di cui si chiede da tempo immemore il taglio sin da quando fu varato nel 2011 dall’allora Governo Monti: un dazio per gli automobilisti che spaventa ancora di più se si pensa all’Ecotassa prevista per il 2019 e che tuttavia è l’oggetto di un Disegno di Legge presentato in Senato e in attesa di essere discusso. Il Ddl, presentato da parte di Andrea De Bertoldi, eletto in Parlamento nelle fila di Fratelli d’Italia, propone l’abolizione del superbollo, motivandola col fatto che gli introiti per lo Stato sono sempre minori e poi perché avrebbe degli effetti positivi anche per il comparto della filiera relativa alle auto soggetto a tasse extra. Ad ogni modo, in attesa di conoscere il destino di questa proposta, è chiaro che il superbollo dovrà cambiare dato che a livello europeo è attesa una sua versione aggiornata: il principio dovrebbe essere che in futuro le auto verranno tassate in base ai consumi, magari ricorrendo a una vera e propria “scatola nera”.