Il Partito Democratico lancia un messaggio “ironico” dopo la grave bocciatura delle stime di crescita italiana e nel mirino mette il Governo, in particolare il Ministro Di Maio: «nuove conferme del boom economico annunciato da Di Maio…», scrive sui social il dem Andrea Romano con sotto la notizia delle stime tagliate dal Fmi durante il Forum di Davos. Come è ovvio, la situazione economica italiana non dipende “solo” dal Governo attuale ma anche dalla contemporanea frenata dell’economia da cui noi più dipendiamo (la Germania) oltre ai ben noti problemi legati alle stime contenute nella Manovra di Bilancio. Non sono pochi ora a richiedere una immediata correzione della Finanziaria, fatto insolito (e simile ad un cataclisma d’immagine, a pochi mesi dalle Europee) a neanche un mese dall’approvazione prima di Capodanno: eppure dopo le stime tagliate di Bankitalia e Fmi, le previsioni di crescita del Governo sono messe a repentaglio e alcuni già rivendicano l’allarme di quelle clausole stringenti in caso di rallentamento che sono contenute nella Manovra. Rischio recessione, deficit e misure centrali del Governo davvero vanno incontro ad una possibile “Manovra bis”? Per ora resta un’ipotesi, ma le reazioni piccate di Salvini contro il Fondo Monetario rappresentano più di un “sospetto” in merito alla tensione a Palazzo Chigi dopo la brutta notizia arrivata oggi da Davos.



FONDO MONETARIO TAGLIA STIME ITALIA

Un monito, l’ennesimo, contro la crescita italiane e una replica – anche qui l’ennesima – di uno dei due vicepremier, questa volta Matteo Salvini: il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ospite al Forum Economico Mondiale di Davos taglia le stime della crescita sull’Italia e mette il nostro Paese tra i primissimi e maggiori rischi globali per la tenuta economica internazionale. «In Europa continua la suspence su Brexit, e il costoso intreccio fra rischi sovrani e rischi finanziari in Italia rimane una minaccia», ha spiegato il direttore della Ricerca Fmi Gita Gopinath presentando il rapporto, nella versione aggiornata, del World Economic Outlook. In particolare è il nodo spread-banche a tenere sotto allerta la situazione italiana, con il taglio delle stime allo 0,6% (era l’1% a ottobre) che è una diretta conseguenza di questo “timore” nel Fondo diretto da Christine Lagarde: «Gli spread italiani sono scesi dal picco di ottobre-novembre ma restano alti. Un periodo prolungato di rendimenti elevati metterebbe sotto ulteriore pressione le banche italiane, peserebbe sull’attività economica e peggiorerebbe la dinamica del debito», si legge al primissimo punto della sezione sui “rischi globali”, che evoca anche una Brexit senza accordo.



LA REPLICA DI SALVINI: “FMI MINACCIA PER L’ECONOMIA”

La previsione di crescita dell’Italia, dopo la bocciatura di Bankitalia arriva anche dal Fmi che per l’anno corrente abbassa a 0,6% mentre mantiene quella per l’anno prossimo, a 0,9%. Nel documento del Fondo Monetario Internazionale, l’Italia è individuata con la Germania come uno dei fattori «la cui frenata a fine 2018 ha fatto rivedere in peggio le stime di crescita per l’Eurozona e comportato un calo dell’euro del 2% fra ottobre e gennaio», riporta l’Ansa. Immediata la replica del Ministro Salvini che dall’Italia ricaccia indietro le “accuse” con due obiettivi ben identificati, Fmi e lo stesso Forum di Davos: «Italia minaccia e rischio per l’economia globale? Piuttosto è il Fmi che è una minaccia per l’economia mondiale, una storia di ricette economiche coronata da previsioni errate, pochi successi e molti disastri», ha detto il Ministro degli Interni commentando i dati e i tagli del Fmi.

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