Dopo il vertice sulla Libia, arrivano i cinesi. Con questo spirito quasi folcloristico, ma anche con qualche preoccupazione per le ripercussioni sulla vita quotidiana, i palermitani aspettano l’arrivo di Xi Jinping, il Presidente che sta potenziando al massimo la Cina capital-comunista di Deng Xiaoping. Potentissimo leader popolare sarà prima a Roma e nel Nord del Paese, ma poi sbarcherà a Palermo quasi in sordina.Arriverà in città il 23 marzo. “Quasi” in sordina perché una visita del genere non si può certo tenere riservata anche per la mole del seguito. Resterà una notte e un giorno per una visita privata ma non troppo. Xi e il suo piccolo esercito al seguito atterreranno a Punta Rasi dopo aver concluso gli incontri ufficiali con i componenti del Governo, poi il Presidente cinese volerà alla volta di Palermo, per una visita privata. Vuole conoscere la città e con ogni probabilità visiterà due monumenti simbolo: il teatro Massimo e palazzo dei Normanni. Il personale della sicurezza, accompagnato dalle nostre forze dell’ordine, ha già svolto i sopralluoghi che saranno rifatti quando il Presidente atterrerà a Punta Raisi.



Con lui, ci sarà una delegazione di circa duecento tra guardie del corpo, agenti dei servizi segreti, diplomatici e consiglieri vari, più alcuni suoi stretti familiari, tra cui la famosa moglie Peng Liyuan, 56 anni, di 11 anni più giovane del marito, cantante e attrice notissima nel suo Paese. Per la visita si stanno predisponendo imponenti misure di sicurezza che forse saranno ancora più stringenti di quelle adottate lo scorso novembre per la conferenza internazionale sulla Libia.



Ma la vera attenzione è sugli incontri a latere del visita privata. Da tempo, infatti, gli industriali siciliani intessono rapporti con i loro omologhi cinesi e per questo si parla di tanti possibili investimenti. C’è un progetto che riguarda il porto di Palermo. Da qualche mese si parla della possibilità di usare la “lunga” costa della “Bandita” per dar vita a un porto hub del Mediterraneo. Un progetto di fattibilità già redatto dall’Eurispes e tacciato come un capitolo del libro dei sogni. Ma da quando si è appreso che i fondi potrebbero essere privati e cinesi qualcosa ha iniziato a muoversi. Darebbe lavoro a 500 persone, ma già nasce la fronda ambientalista che dice no e fra questi c’è il neo (di ritorno) assessore comunale della giunta Orlando Giusto Catania. Intanto a Palermo è arrivato anche il viceministro Rixi che ha annunciato investimenti per 100 milioni con fondi comunitari nell’area del sistema portuale (Palermo, Termini Imerese e Trapani), ma senza i cinesi



Ma non è l’unico progetto di cui si parla. Un investimento da 50 milioni era in arrivo per l’ex stabilimento Fiat oggi Blutec di Termini Imerese. I cinesi vorrebbero costruire auto elettriche, ma dopo aver scoperto che una parte del loro investimento Blutec l’avrebbe usata per ripagare Invitalia dei 16,5 milioni già avuti e dopo aver saputo di arresti e inchieste i cinesi hanno fatto mezzo passo indietro. Vogliono vederci chiaro e hanno congelato tutto per tre mesi. E d’altronde anche il ministero dello Sviluppo economico si era guardato bene dal pronunciarsi sul piano.

Fin qui ciò di cui si è parlato, ma nella delegazione che seguirà Xi Jinping ci sono anche funzionari del partito che rappresentano precisi interessi economici nel settore del turismo, in quello dei trasporti, nel settore dell’artigianato e del food di qualità. D’altronde gli affari, quelli veri, non si annunciano: si fanno. Quale migliore occasione per chiudere accordi? In fondo è una visita privata della quale non si deve rendere conto; durante la quale i riflettori sono sì accesi, ma non c’è obbligo di raccontare nulla a nessuno.

Bene, dunque, tutte le visite ufficiali, ma occhi puntati sulle mani che Xi Jinping stringerà a Palermo dove, fra l’altro, la visita allo splendido palazzo dei Normanni potrebbe non essere solo un arricchimento turistico culturale visto che fra quelle stanze vivono e lavorano tutti gli esponenti politici e istituzionali dell’isola.