L’asse Italia-Cina chiama in causa anche le arance rosse siciliane. Il vice premier Luigi Di Maio e il ministro all’Agricoltura Gianmarco Centinaio hanno firmato un accordo con il colosso asiatico per l’importazione via aerea con Alibaba del frutto nostrano, con la distribuzione affidata a uno dei marketplace del gruppo di Jack Ma. «Una giornata importante per il nostro Made in Italy» il commento del Movimento 5 Stelle: «Grazie al grande lavoro del ministro Luigi Di Maio stiamo aprendo una nuova via della seta tra Roma e Pechino e proprio da qui passeranno i nostri prodotti che porteranno l’eccellenza italiana nel mercato più grande del mondo». Soddisfazione anche dal Distretto Agrumi di Sicilia, ecco le parole di Federica Argentati riportate da Tg Com 24: «E’ la dimostrazione che il lavoro portato avanti dal Distretto Agrumi di Sicilia per promuovere questa opportunità verso i produttori siciliani è stato premiato e comincia a dare i suoi frutti».
ARANCE ITALIANE IN CINA CON ALIBABA: LE PAROLE DI DI MAIO
Grande soddisfazione dunque in casa M5s, con Luigi Di Maio che ha commentato: «Una bella notizia. Una notizia che, in realtà, fa parte di quelle piccole grandi rivoluzioni di cui l’Italia ha bisogno. Il 2 aprile a Pechino arrivano, per la prima volta, le arance siciliane trasportate via aereo. Magari vi chiederete cosa c’è di eccezionale in questo. Bene, dovete sapere che i produttori italiani di arance da anni chiedevano la possibilità di trasportarle in aereo, perché il trasporto via nave, oltre ad avere tempi lunghissimi, spesso non consentiva di esportare tutto il sapore delle nostre arance che arrivavano 60 giorni dopo esser state raccolte». Continua il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico su Facebook: «Gli imprenditori ortofrutticoli italiani aspettavano da anni questa possibilità e insieme a loro 600 milioni di clienti cinesi. Raccolsi la loro richiesta insieme a Giancarlo Cancelleri durante il nostro tour in giro per la Sicilia, in cui i produttori di agrumi mi raccontarono le assurdità legate al trasporto delle nostre arance in Cina. Non chiedevano nulla di speciale, un semplice trasporto aereo che in altri Paesi non è altro che la normalità. Da oggi è realtà. Restituiamo qualità ai nostri imprenditori e a guadagnarci saremo tutti».