Pubblichiamo il testo dell’indirizzo di saluto del rappresentante del Consiglio di presidenza della Corte dei conti, Gabriele Fava, pronunciato in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2019 della Corte dei conti – Sezione giurisdizionale per la Regione Lombardia, avvenuta ieri.



Illustri Presidenti e Procuratore Generale, rappresentanti dell’avvocatura, illustrissime Autorità politiche, civili, militari e religiose, organi di informazione, signore e signori, è un grande onore rappresentare nell’odierna cerimonia il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti: sono queste, occasioni fondamentali per la vita e la legittimazione delle istituzioni, perché consentono di illustrarne il funzionamento, di descriverne l’attività e di ricostruire gli orientamenti giurisprudenziali delle singole sezioni. A nome di tutti i componenti del Consiglio di Presidenza, vorrei esprimere un deferente saluto e un vivo ringraziamento a tutti coloro, Presidenti, magistrati e personale amministrativo, che con la loro quotidiana attività e sentita collaborazione rendono proficuo il mio impegno e la mia partecipazione all’interno di questo Istituto.



Nel breve tempo trascorso presso l’organo di autogoverno della Corte dei conti ho avuto modo di considerare e stimare l’impegno e la dedizione di quanti svolgono il proprio lavoro ogni giorno, da sempre, con passione e devozione per la difesa e la tutela della res-publica; obiettivo questo che la Corte tutta è chiamata a realizzare in ogni ambito territoriale in sinergia con gli Enti locali a tutela degli equilibri finanziari del territorio.

A tal proposito, la Corte dei conti, nella sua veste di giudice terzo e imparziale, non deve essere e non deve sentirsi distante dalle Autonomie Locali che formano la parte viva e diffusa del nostro Paese, alle quali è doveroso rivolgere apprezzamento e incoraggiamento tutte le volte che le stesse agiscono realmente e fattivamente in favore della trasparenza, del contrasto alla corruzione e del buon funzionamento dei controlli interni.



In questa dimensione è sempre più sentita l’esigenza di una Corte che si ponga a fianco delle locali autonomie, con l’obiettivo di rafforzare il coordinamento della finanza pubblica tra i livelli di governo statale e Enti locali, al fine di semplificare e rendere più tempestiva, immediata e diretta l’azione amministrativa.

Come sapete, il nuovo Consiglio si è insediato nel settembre del 2018. In questi primi mesi di funzionamento, ha inteso prestare la massima attenzione alle esigenze delle sedi territoriali, nella convinzione che il funzionamento della Corte dei conti vada apprezzato soprattutto sul territorio.

L’attenzione alle sedi territoriali si è concretizzata anzitutto con l’assegnazione dei nuovi referendari alla copertura degli organici in periferia: si sono infatti limitate il più possibile le procedure di trasferimento nei posti c.d. “romani”. In questa prima tornata si sono privilegiati i posti relativi alla procura e al controllo, ma nelle prossime tornate si procederà ad aumentare i livelli di copertura anche dei ruoli relativi alla giurisdizione.

Nella mia qualità di rappresentante del Consiglio di Presidenza nel Consiglio del Seminario di Formazione Permanente sarò portato ad indirizzare la formazione dei nuovi referendari, differenziata in base alle specifiche professionalità verso una maggiore collaborazione con le Autonomie locali dando un taglio più pragmatico, mirato alla prevenzione e alla soluzione dei casi.

Quale gesto di attenzione verso le esigenze locali, introdurremo per la prima volta la formazione a distanza anche per la magistratura, per renderla più fruibile a livello regionale.

Auspico una collaborazione circolare con le altre alte Corti, al fine di realizzare una convergenza diretta verso un dialogo costruttivo e decisionale affinché possa nascere una comunione di intenti che semplifichi e dia maggiori certezze del diritto.

Concludo questo cenno di saluto rilevando come la Corte dei conti si trovi di fronte a nuove sfide e abbia il dovere di valorizzare gli stimoli che nascono dalle altre Istituzioni. Nella Legge di bilancio, viene potenziata notevolmente la Corte dei conti, soprattutto sul piano delle risorse professionali, per un ordinato e sereno svolgimento di tutte le attività istituzionali. Del resto, l’efficienza dell’attività della magistratura contabile può essere realizzata soltanto con adeguate risorse umane e, a tal proposito, va sottolineato che la Corte dei conti, ha fino ad ora, operato con un numero di magistrati e funzionari insufficiente al conseguimento degli obiettivi.

Non meno rilevante sotto il profilo funzionale è stata la norma che ha riaperto il dibattito politico sulla valorizzazione delle competenze dell’Istituto, sull’ampliamento dei poteri e sull’autonomia della Corte quale organo di rilievo costituzionale. Se è vero che i giudici parlano solo con le sentenze, è opportuno però che le istanze, i suggerimenti e le sollecitazioni di tutti i magistrati della Corte, e in particolare di coloro che ricoprono incarichi direttivi e semidirettivi, trovino una sede di ascolto e di confronto nel Consiglio di Presidenza, che deve essere non solo l’organo di autogoverno, ma anche un veicolo per fare sintesi delle diverse sensibilità della magistratura contabile e rappresentarle nel modo più autorevole possibile al Parlamento e alle altre Istituzioni repubblicane. L’auspicio, dunque, del Presidente del Consiglio di Presidenza e mio personale è che la Sezione Lombardia e i singoli giudici che la compongono possano fattivamente collaborare al miglioramento dell’organizzazione e delle funzioni della Corte dei conti.

L’obiettivo è quello di realizzare un sistema istituzionale nel quale l’amministrazione della Giustizia, il Governo, gli organi politici e le autonomie territoriali, in un reciproco sostegno, producano innovazione, assicurino la legalità dell’azione amministrativa e favoriscano comportamenti virtuosi ed efficienti nella gestione finanziaria ed economica degli Enti locali.

Non mi rimane, quindi, che ringraziarvi e rinnovare al Presidente, ai magistrati, ai funzionari, ai rappresentanti del libero foro e dell’avvocatura dello Stato e a tutti coloro che sono oggi intervenuti i miei più sentiti auguri di buon lavoro.