Il giorno dopo, con calma apparente, arriva la replica del Ministro Tria dopo gli attacchi di Salvini e Di Maio ieri ai vertici di Consob e Bankitalia: «L’indipendenza di Bankitalia va difesa, mi sono già espresso» ha fatto sapere il titolare del Mef dopo che i due vicpremier chiedevano esplicitamente una netta «discontinuità» negli organi di vigilanza sulle banche italiane. L’Ansa aveva interpellato Tria in merito allo scontro avvenuto giovedì scorso in Consiglio dei Ministri quando rispose più o meno così ai ministri grillini (Di Maio, Fraccaro e Bonafede), in merito alla conferma o meno di Luca Signorini a vicedirettore di Via Nazionale. Di Maio ancora oggi intervenendo all’inaugurazione del Micam, il salone internazionale della calzatura a Milano, ha ribadito come non sia un attacco alla democrazia quanto detto ieri di fronte agli ex soci delle banche venete «non è un attacco è semplice buonsenso, diamo così atto alle promesse fatte a quelle persone durante la scorsa campagna elettorale». (agg. di Niccolò Magnani)
RITORSIONE CONTRO SIGNORINI?
L’attacco di Matteo Salvini e Luigi Di Maio ai vertici di Bankitalia è certamente destinato a innescare un dibattito politico. I due vicepremier di certo interpretano il pensiero di diversi italiani, secondo cui la banca centrale non ha prestato la giusta attenzione a quel che accadeva nelle banche poi fallite, come le Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Secondo il giornalista Francesco Damato, la maggioranza non ha certo visto di buon occhio le osservazioni che Luigi Federico Signorini ha compiuto, a nome di palazzo Koch, durante le audizioni nelle commissioni parlamentari, a proposito del reddito di cittadinanza e di Quota 100. Quindi la volontà di bloccare la conferma del vice direttore della Banca d’Italia sarebbe da interpretare come una ritorsione. Resta da capire se Giuseppe Conte cercherà di “frenare” i due vicepremier o se invece li asseconderà. Di certo la situazione non fa contento Giovanni Tria e probabilmente nemmeno Giancarlo Giorgetti. (aggiornamento di Bruno Zampetti)
SALVINI CONCORDA CON DI MAIO
I vertici di Bankitalia devono essere azzerati. E’ questo il pensiero convinto del vice-presidente del consiglio, Luigi Di Maio, che ha fatto andare su tutte le furie il ministro dell’economia, Giovanni Tria. Ma questa volta non si tratta di uno scontro fra il Movimento 5 Stelle e la Lega, visto che anche il titolare del Viminale, Matteo Salvini, sembrerebbe pensarla come Di Maio. Uscendo allo scoperto in queste ore il leghista ha ammesso: «Siamo qua perché chi doveva controllare non ha controllato, la Banca d’Italia e Consob andrebbero azzerati, e si offendono se cambiamo uno o due tizi. Azzerati. Dov’erano questi signori mentre questi mangiavano?». I due vice-premier si stanno opponendo in particolare alla riconferma del vicedirettore Luigi Federico Signorini, il cui mandato scadrà lunedì prossimo 11 febbraio, per cui i vertici hanno già proposto la riconferma. Inoltre, come sottolinea Repubblica, Di Maio e Salvini vorrebbero dire addio anche ad altri dirigenti di Bankitalia in scadenza, come Valeria Sannucci, altra vicedirettrice, nonché Salvatore Rossi, direttore generale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BANKITALIA, SCONTRO NEL GOVERNO
Nuovo scontro all’interno del governo e questa volta il terreno su cui stanno battagliando il Movimento 5 Stelle e la Lega, sono i vertici di Bankitalia. Secondo il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio «Bisogna dare un segnale, serve una svolta». Dei vertici della Banca d’Italia si è parlato durante un consiglio dei ministri di circa due ore andato in scena nella serata di ieri, alla presenza del titolare del tesoro, Giovanni Tria. Quest’ultimo si è detto contrario alla mozione sollevata dal collega grillino, dicendosi pronto a confermare il vicedirettore generale dell’istituto, Luigi Federico Signorini, come già proposto negli scorsi giorni dal Consiglio superiore della Banca d’Italia. Per il via libera serve però, come fa notare Il Post, una deliberazione del consiglio dei ministri, che sembra appunto orientato in altra direzione, per lo meno, l’ala pentastellata. «Chiediamo discontinuità – ha detto Di Maio all’assemblea dei risparmiatori dell’associazione – quindi non possiamo confermare le stesse persone che sono state nel direttorio diBankitalia nel periodo in cui è successo quello per cui è oggi qui questa gente».
BANKITALIA, DI MAIO VS TRIA
Secondo il Movimento 5 Stelle, quindi quello di Signorini non è un nome adeguato, serve cambiare pagina, alla luce anche delle recenti dichiarazioni del numero uno della stessa Bankitalia, Ignazio Visco, che durante il suo recente intervento all’Assiom Forex, aveva lamentato che «l’incertezza sulla politica di bilancio non si sia dissipata». Peccato però, come detto sopra, che il ministro dell’economia non sembra propenso ad accogliere la proposta di Di Maio, e avrebbe spiegato al vicepremier del Movimento 5 Stelle «che il governo – si legge su Il Post – non può permettersi ingerenze nei confronti dell’istituto sulle nomine». Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che avrebbe di fatto appoggiato Tria: attese novità nei prossimi giorni.