Salvatore Rossi, con una lettera inviata ai dipendenti, ha annunciato la sua indisponibilità ad un secondo mandato da direttore generale della Banca d’Italia. Una mossa a sorpresa quella del presidente Ivass, che secondo La Repubblica potrebbe essere il risultato del delicato risiko riguardante i vertici di via Nazionale. Alla fine di gennaio, infatti, Luigi Di Maio e Matteo Salvini avevano auspicato un ricambio per i ruoli apicali di Bankitalia. Nonostante le forti tensioni all’interno dell’esecutivo, una soluzione di compromesso aveva suggerito al governo di optare per una riconferma dei dirigenti della Banca d’Italia, aspettandosi però che almeno uno tra Rossi, direttore generale, e Valeria Sannucci, vice – entrambi in scadenza a inizio maggio – lasciasse il proprio posto. Cosa che si è verificata oggi, con il passo indietro di Salvatore Rossi rispetto all’ipotesi di un secondo mandato.
SALVATORE ROSSI, DG BANKITALIA “INDISPONIBILE A SECONDO MANDATO”
Nella lettera inviata ai dipendenti di Bankitalia e Ivass, come riportato da La Repubblica, il dg di via Nazionale, Salvatore Rossi, annuncia il suo addio “dopo quasi 43 anni di un percorso professionale tutto avvenuto all’interno della Banca e poi anche dell’Ivass”. Il direttore generale precisa che “per assicurare la funzionalità dei due istituti uscirò formalmente solo dopo che sia stato completato l’iter della mia sostituzione e comunque entro il 9 maggio, scadenza naturale del mio mandato”. Nel congedarsi, dopo aver annunciato la sua indisponibilità ad un secondo mandato, Rossi scrive:”Sono stati anni per me molto belli e pieni, nonostante le difficoltà e le turbolenze attraversate mi sono adoperato per far sì che la banca d’italia mantenesse la sua natura di istituzione al servizio dell’interesse pubblico, ma che cambiasse quando e dove necessario e ‘che l’Ivass compiesse la transizione rispetto all’assetto precedente e si rilanciasse all’esterno”.