PIAZZA AFFARI, LA CHIUSURA

La Borsa italiana chiude in calo dello 0,22% e sul listino principale troviamo in rialzo Atlantia (+0,03%), Azimut (+1,01%), Banca Mediolanum (+0,39%), Banco Bpm (+1,66%), Buzzi (+1,38%), Campari (+0,76%), Eni (+0,16%), Ferrari (+0,45%), Fineco (+0,31%), Mediaset (+1,44%), Mediobanca (+0,26%), Moncler (+1,34%), Pirelli (+2,96%), Prysmian (+0,65%), Recordati (+2,08%), Snam (+0,85%), Stm (+0,16%), Telecom Italia (+2,02%) e Ubi Banca (+0,41%). I ribassi più ampi sono quelli di A2A (-1,94%), Cnh Industrial (-0,9%), Exor (-0,68%), Fca (-3,22%), Ferragamo (-0,86%), Italgas (-0,7%), Leonardo (-1,51%), Poste Italiane (-2,21%), Tenaris (-1,09%), Unicredit (-0,68%), Unipol (-1,04%) e UnipolSai (-0,98%). Fuori dal listino principale Titanmet chiude con un +33,96%, mentre Biesse cede l’8,67%. Il cambio euro/dollaro resta sopra quota 1,135, mentre lo spread tra Btp e Bund si attesta a 311 punti base.



PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15:35

La Borsa italiana cede lo 0,5% e sul listino principale troviamo in rialzo Azimut (+0,7%), Banco Bpm (+1%), Ferrari (+0,5%), Generali (+0,1%), Mediaset (+1%), Mediobanca (+0,1%), Pirelli (+0,8%), Recordati (+2%), Snam (+0,2%), Telecom Italia (+1,9%) e Ubi Banca (+0,1%). I ribassi più ampi sono quelli di A2A (-1,6%), Banca Generali (-1%), Brembo (-0,8%), Buzzi (-0,6%) Cnh Industrial (-1,1%), Enel (-0,7%), Exor (-1,1%), Fca (-2,3%), Ferragamo (-1,1%), Italgas (-0,9%), Leonardo (-2,8%), Poste Italiane (-1,4%), Saipem (-1,1%), Tenaris (-1,7%), Terna (-0,7%), Unipol (-0,9%) e UnipolSai (-0,9%). Fuori dal listino principale Notorious Pictures sale del 9%, mentre Cerved cede il 10,2%. Il cambio euro/dollaro torna sopra quota 1,135, mentre lo spread tra Btp e Bund sfiora i 311 punti base.



PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 11:25

La Borsa italiana cede lo 0,3% e sul listino principale troviamo in rialzo Azimut (+0,9%), Banco Bpm (+1,2%), Buzzi (+0,3%), Eni (+0,4%), Ferrari (+0,7%), Fineco (+0,1%), Intesa Sanpaolo (+0,3%), Luxottica (+0,2%), Mediaset (+0,8%), Mediobanca (+0,8%), Moncler (+0,6%), Snam (+0,5%), Telecom Italia (+0,5%) e Ubi Banca (+0,3%).  Banca Mediolanum e Campari, invece, si trovano in parità. I ribassi più ampi sono quelli di A2A (-1,3%), Bper (-0,8%), Brembo (-0,7%), Cnh Industrial (-1,1%), Exor (-0,6%), Fca (-2,3%), Leonardo (-2,8%), Pirelil (-0,9%), Poste Italiane (-0,7%), Prysmian (-0,9%), Recordati (-1%), Stm (-1,7%), Tenaris (-0,8%) e Unicredit (-0,6%). Fuori dal listino principale Acotel sale del 10,4%, mentre Cerved cede l’8,7%. Il cambio euro/dollaro si trova a quota 1,135, mentre lo spread tra Btp e Bund sale a 303 punti base.



PIAZZA AFFARI ATTENDE IL DATO SUL PIL

La giornata di oggi offre diversi dati macroeconomici. Si parte con la Francia che comunica la stima del Pil del terzo trimestre, oltre che il dato sulle spese dei consumatori nel mese di settembre, attese in calo dello 0,4% dal +0,8% del riferimento precedente. Segue la Spagna con l’indice dei prezzi di produzione, dei prezzi al consumo e le vendite al dettaglio. Un dato molto importante arriva dalla Germania con la variazione della disoccupazione, attesa in netto calo rispetto al mese di settembre. Anche in Italia, alle 10, uscirà il dato sul Pil del terzo trimestre, oltre al livello di fiducia delle aziende italiane e quello dei consumatori, entrambi attesi in calo rispetto al mese di settembre. Sempre in Italia molta attesa, vista la volatilità di questi giorni, l’asta per i Btp con scadenza a 5 e 10 anni. Infine, l’intera Eurozona è interessata dall’uscita di diversi dati che la riguardano come l’indicatore dello stato di salute delle imprese, la fiducia dei consumatori, il sentimento del settore dei servizi e di quello industriale, ma soprattutto il Pil del terzo trimestre e annuale. Dagli Stati Uniti il programma è meno ricco, ma non meno importante con il rapporto sulla fiducia dei consumatori.

È partita in forte rialzo la settimana per le borse di tutta Europa, per quanto riguarda l’Italia a spingere il Ftse Mib verso una performance così importante ha contribuito la decisione presa da S&P di venerdì sera di lasciare invariato il rating sovrano a BBB anche se l’outlook è sceso da stabile a negativo, non precludendo quindi un peggioramento in futuro. Ma ieri si è festeggiato e il principale indice italiano è partito subito in gap up, ma la vera impennata c’è stata in tarda mattina con un massimo raggiunto a 19.211 punti sfiorando il 3% di guadagno. Dopo una giornata intera sugli scudi, il Ftse Mib ha poi ripiegato in chiusura rimanendo comunque sopra quota 19.000 punti, esattamente a 19.039, con un balzo in avanti dell’1,91%. A beneficiare della decisione di S&P sono state naturalmente le banche, attese venerdì 2 novembre dagli stress test fissati dall’Eba, che hanno chiuso la seduta tutte oltre il 3% di guadagno con la sola eccezione di Mediobanca comunque vicina, +2,85%, e i picchi di Mps e Carige rispettivamente a +7,62% e +8,7%. Bene anche Bper che è salita del 5,01%. Gli unici segni meno del Ftse Mib sono stati quelli di Leonardo (-1,85%) e Moncler (-1,42%), mentre ha beneficiato della possibile decisione da parte della Cina di dimezzare le tariffe sulle importazioni delle auto, Fca che ha guadagnato l’1,72%. Oltre alle buone notizie provenienti da S&P, anche lo spread ha portato una boccata di ossigeno alle borse scendendo sotto i 300 punti base.