Nel suo primo giorno di quotazione in Borsa, Nexi ha recuperato dai minimi di giornata, chiudendo intorno agli 8,5 euro ad azione, ma restando comunque sotto ai 9 euro del prezzo di collocamento. Il massimo di giornata resta pari a 8,8 euro nelle prime fasi degli scambi. Si tratta in ogni caso dell’Ipo più importante dell’anno per Piazza Affari e in questo senso sono abbastanza chiare le parole di Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana, riportate da Mf-Dow Jones: “La quotazione di Nexi potrebbe essere la più grande quotazione in Europa e forse del mondo nel 2019. Il successo di Nexi è un segnale molto positivo per l’intero Paese, e conferma la fiducia da parte degli investitori internazionali oltre che domestici nelle prospettive di crescita della società e del mercato in cui essa opera. Quello del fintech è un settore in forte sviluppo a livello globale e siamo orgogliosi che anche una società italiana come Nexi si sia affermata tra i competitori di successo”.



QUOTAZIONE NEXI IN BORSA, PREZZO IN CALO

La quotazione in Borsa di Nexi oggi non è iniziata con il piede giusto. Il prezzo di collocamento delle azioni era stato fissato a 9 euro, ma ancora tale livello non è stato raggiunto a Piazza Affari, dove l’apertura è stata invece pari a 8,75 euro ad azione. Attualmente Nexi si trova sotto la soglia degli 8,45 euro, con un calo pari al 6,2%. Il prezzo minimo raggiunto è stato pari a 8,29 euro, mentre quello massimo a 8,8. Ci sono stati quasi 22.500 contratti per un controvalore vicino ai 360 milioni di euro un volume totale di azioni scambiate vicino ai 42 milioni di pezzi. Paolo Bertoluzzo, amministratore delegato di Nexi, ha parlato della quotazione in Borsa come di un nuovo punto di partenza, “che ci porta a guardare al futuro con ancora più senso di responsabilità”. Vedremo quale sarà l’andamento nel titolo nelle prossime ore, quando potrebbero arrivare ordini anche dagli Stati Uniti.



QUOTAZIONE NEXI IN BORSA, IL PREZZO DELL’OFFERTA

È arrivato il giorno della quotazione in Borsa di Nexi. Si tratta certamente della più importante dell’anno e nel periodo di collocamento istituzionale sono arrivate richieste da oltre 340 primari investitori internazionali. Sul mercato finisce il 35,6% della società attiva nel settore dei pagamenti elettronici, ma il flottante potrebbe arrivare fino al 40,9% nel caso di eventuale esercizio dell’opzione greenshoe. Da segnalare che alla fine del collocamento, il prezzo dell’offerta è stato fissato a 9 euro per azione. Prezzo che oggi si confronterà con il vero e proprio mercato. Tenendo conto del prezzo di collocamento, la capitalizzazione della società è quindi pari a 5,7 miliardi di euro. Al termine del collocamento istituzionale, il maggior azionista di Nexi risulta essere ancora Mercury UK, con il 62,6% del capitale. In caso di esercizio dell’opzione greenshoe, tale percentuale scenderà al 57,3%.



NEXI, I PRINCIPALI AZIONISTI

Nexi, nata nel 2017 dall’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane e da CartaSi, gestisce più di 41 milioni di carte di pagamento e l’anno scorso ha avuti ricavi operativi netti di 931 milioni di euro. Gli introiti del collocamento serviranno a diminuire il debito societario. Il controllo della società, come detto, è di Mercury UK, che è a sua volta controllata dai fondi Advent International, Bain Capital Private Equity e Clessidra. Nel capitale di Nexi conservano un quota anche alcune banche italiane, come Banco Bpm, Banca Popolare di Sondrio, Credito Valtellinese e Ubi Banca. Tra gli azionisti ci sono anche Amundi, Azimut e Anima. Da tener presente che è già stato deciso che Nexi quest’anno non distribuirà dividendi, con l’intenzione però di arrivare a cedole pari almeno al 20% degli utili