Tutti qui ad attendere la dipartita della lettera che l’italico governo dovrà a giorni inviare all’eurocratico caucus di Bruxelles per giustificare il suo operato economico. Principio un tempo di legittimazione, la politica economica è stata sottratta ai governi nazionali dall’Ue né da una Costituzione condivisa, né da una legge del Parlamento europeo, ma da una deliberazione, un voto, pensate un po’, dei rappresentanti governativi sulle procedure delle deliberazioni, delle direttive europee; non leggi, per carità non confondiamo. Il giudizio sarà sui punti del debito, della crescita, del rapporto deficit/Pil, ma anche sulle previsioni economiche di crescita, ossia sulla sfera di cristallo che un’inferma scienza come l’economia neoclassica da capogiro di equilibrio e di equilibri dovrebbe intravedere e su quello incatenare gli Stati, i popoli, i governi a un destino



Ma è un destino già tracciato, ipotecato, perché i celebrati sacerdoti senza sacramenti del rito pagano eurocratico hanno già detto che tutte le previsioni italiane son fasulle, tutto è falso e tutto dev’essere posto in discussione! E tutta l’italica stampa tifa per i sacerdoti senza sacramenti, eccita gli animi, diffonde pessimismo, angoscia e quanto di più terrorizzante si possa diffondere. Intanto le banche tedesche periclitano e di esse nulla si dice, i bilanci francesi sono pieni di voragini e i cavalieri del Nord iniziano ad affilare le armi per affettare cristiani del Sud che non vogliono piegarsi ai riti pagani della religione tecnocratica della partita doppia.



E la popolazione, le popolazioni sprofondano nell’angoscia. ‎Il problema è che questo spettacolo fantascientifico è vero e non è solo un gioco di specchi: il problema è che veramente si possono sradicare imprese e popoli e governi e speranze dei giovani. Siamo alle battute finali di una guerra che ancora una volta sarà decisa in Germania, oltre il Reno e l’Elba, là dove i romani non giunsero. E questo perché è la Germania il cuore e il sistema nervoso dell’Europa. È una potenza continentale e non imperiale come la Francia. La Francia bilancia la debolezza europea con l’espansione africana e pacifica (vedi il voto in Nuova Caledonia), mentre la Germania altro non può fare che espandersi o a Est o a Ovest e… a Sud.



Orbene la Germania può far ciò non solo alleandosi con le nazioni del Nord, ma è costretta a farlo anche e soprattutto con l’Italia, che può aiutarla nella lotta contro la Francia. Per questo il dopo Merkel sarà decisivo e per questo decisivo sarà il rapporto italo-tedesco, nonostante le ossessioni ordoliberiste. Coraggio, osare si può e si deve.

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