Dal bonus bebè alla stretta sugli evasori delle assicurazioni. Dopo il via libera definitivo della Camera, il decreto fiscale è legge e sono tante le novità. Sono infatti diverse le misure previste. Tra quelle rilevanti c’è quella sulla “pace fiscale”. Le controversie tributarie possono essere definite anche in caso di accoglimento parziale del ricorso, ma applicando lo sconto solo sulla parte di atto annullata. L’importo del tributo, al netto di interessi ed eventuali sanzioni, è dovuto per intero relativamente alla parte di atto confermata dalla pronuncia giurisdizionale. Nel decreto fiscale c’è anche l’incentivo per la costruzione di una rete unica per la banda ultralarga Tim-Open Fiber per favorire lo sviluppo di nuove e avanzate infrastrutture. C’è il ritorno del bonus bebè, rinnovato per i nati 2019 con una maggiorazione dell’assegno del 20 per cento per ogni figlio successivo al primo, ma l’assegno sarà erogato solo per il primo anno di vita o di ingresso del bambino in famiglia dopo l’adozione. Le due soglie di reddito sono state confermate per l’assegno che sarà di 960 euro (80 al mese) per il primo figlio (per le famiglie con Isee fino a 25.000 euro) che aumenta fino a 1.152 euro dal secondo figlio (per le famiglie con Isee sotto i 7.000 euro).



DECRETO FISCALE, DA BONUS BEBÈ A STRETTA EVASORI RC AUTO

Il decreto fiscale prevede anche la detassazione delle sigarette elettroniche: la maxi tassa applicata finora sulle e-cig avrà tre aliquote: 5, 15 e 25 per cento. A partire dal 1 gennaio 2019 è istituita la “Lotteria filantropica” finalizzata alle donazioni e riservata solo a soggetti dotati di elevata ricchezza. Per combattere gli evasori la Guardia di finanza potrà accedere direttamente all’Anagrafe dei rapporti finanziari, cioè la banca dati dei conti correnti, senza chiedere l’autorizzazione alla magistratura. I dati potranno essere conversati non oltre dieci anni. Cancellato il condono fiscale: arriva la sanatoria sugli errori formali commessi fino al 24 ottobre 2018. Possono essere sanati versando 200 euro per ciascun periodo di imposta cui si riferiscono le violazioni. Maxi sconti per chiudere le liti con il fisco: in caso di ricorso pendente iscritto nel primo grado, si può pagare il 90% del valore della controversia spalmando il versamento in 5 anni. In caso di vittoria, la lite può essere cancellata versando il 40 per cento. Se risulta soccombente l’Agenzia delle entrate in tutti i precedenti gradi di giudizio, il contribuente potrà beneficiare del 95 per cento di sconto. Previsto uno scudo anti-spread per le assicurazioni. lPer chi verrà sorpreso per più di una volta alla guida un’automobile non coperta da assicurazione multe più salate.

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